YouTube dice che ha bloccato da sempre account collegati ai talebani

Inizialmente non aveva risposto alla domanda su eventuali azioni nei confronti di account riconducibili ai nuovi padroni dell'Afghanistan

18/08/2021 di Redazione

YouTube, nella giornata di lunedì, non aveva risposto alle domande – fatte recapitare all’azienda attraverso i suoi portavoce – relative ai provvedimenti da adottare nei confronti di quegli account che sono riconoscibili come strumenti utilizzati dai talebani per proprie azioni di propaganda, soprattutto dopo gli ultimi avvenimenti in Afghanistan. Tuttavia, nella giornata di martedì ha chiarito la sua posizione, facendo riferimento a una vecchia prassi della piattaforma: da sempre, fanno sapere da YouTube, la piattaforma rifiuta i contenuti che arrivano da gruppi terroristici, come – fino a questo momento – sono stati considerati i talebani.

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YouTube banna talebani, la prassi è già in funzione da tempo

In questi ultimi giorni, l’attenzione della comunità internazionale si è concentrata sul comportamento delle grandi piattaforme sociali nei confronti dei nuovi padroni dell’Afghanistan. C’era molta curiosità, ad esempio, sulle azioni intraprese da Facebook, da Twitter o da altri social network nei confronti di account palesemente riconosciuti come gestiti dai talebani. Menlo Park aveva fatto sapere che sarebbe entrata in azione per eliminare e bannare tutti i gruppi di propaganda estremista gestiti apparentemente da talebani. C’era stato, invece, un piccolo incidente diplomatico su WhatsApp che si è trincerato dietro alle privacy policies per rispondere alla domanda su eventuali eliminazioni di canali di comunicazione di propaganda talebana (una delle cose che hanno più colpito gli osservatori internazionali in questi giorni è l’attenzione maniacale che i nuovi talebani hanno nei confronti dei loro smartphone, dai quali partono inevitabilmente comunicazioni sui principali servizi di messaggistica con crittografia end-to-end).

Le policies delle altre reti sociali

Per non parlare di quanto accaduto a Twitter: una delle novità di questo nuovo regime dei talebani sembra essere proprio la loro propensione a comunicare attraverso le reti sociali. Il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, ha un account ufficiale con cui, tra le altre cose, ha dato l’annuncio della conferenza stampa con cui i nuovi padroni dell’Afghanistan si sono presentati al mondo. Twitter non ha detto esplicitamente che eliminerà gli account riferibili ai talebani, ma semplicemente che esaminerà i contenuti che incitano alla violenza o alla manipolazione e che, per questo, violano esplicitamente gli standard della piattaforma.

Su YouTube, a quanto pare, ci sarà una nuova attenzione ai contenuti gestiti dai talebani, ma figlia di una vecchia regola. Come ci si comporterà di fronte alle evidenti nuove forme di comunicazione che i combattenti che sono entrati a Kabul sembrano pronti ad attuare?

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