L’Oversight Board (di Facebook) deve esaminare il sistema di controllo dei post dei vip Check (di Facebook)
L'esame del metodo incrociato di moderazione è stato annunciato dopo l'inchiesta del Wall Street Journal
22/09/2021 di Gianmichele Laino
Ricordate? Abbiamo parlato qui dell’inchiesta del Wall Street Journal su Facebook e, in particolare, sul suo strumento di verifica incrociata dei post dei politici e delle altre personalità importanti (con account verificati, ad esempio) sulla piattaforma. Si chiama XCheck ed è un sistema di controllo incrociato (tra intelligenza artificiale e intervento umano) su una lista di persone influenti, con molti followers e, soprattutto, protagonisti del dibattito pubblico anche al di fuori della piattaforma di Facebook.
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XCheck e il controllo che l’Oversight Board di Facebook eserciterà
In base all’indagine del WSJ, infatti, questo sistema sarebbe stato molto più tollerante nei confronti degli utenti inclusi in questa lista, permettendo loro di pubblicare – in maniera molto più libera – dei contenuti contrari alle policies della piattaforma. Oppure, di prendere dei provvedimenti molto più blandi nei confronti di questi account: invece del ban da Facebook, utenti nella lista di XCheck che dovessero pubblicare contenuti simili, subirebbero esclusivamente una cancellazione del contenuto. L’esempio lampante c’è stato qualche anno fa, con la pubblicazione – da parte del calciatore Neymar – delle foto senza veli di una ragazza che lo aveva accusato di violenza sessuale.
A quanto pare, dopo l’inchiesta del WSJ andrà a indagare su questo aspetto della moderazione di Facebook l’Oversight Board, ovvero quell’organismo semi-indipendente, che è chiamato a dirimere le controversie più complesse legate alla piattaforma di Mark Zuckerberg. Lo stesso organo, praticamente, che ha deciso di confermare il ban permanente all’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
L’Oversight Board è in grado di ascoltare i ricorsi presentati sia da Facebook, sia dai dai suoi utenti con il social network che sarà tenuto a rispondere pubblicamente a qualsiasi raccomandazione. Bisogna ricordare, tuttavia, che la costituzione dell’Oversight Board di Facebook è stata voluta dallo stesso social network di Mark Zuckerberg che ne è anche il principale finanziatore, con un fondo irrevocabile di 130 milioni di dollari che dovrebbe bastare a coprire tutte le sue spese per almeno un decennio. Siamo sicuri che, a queste condizioni, l’organismo prenderà una decisione serena e imparziale?