La Russia vuole multare Wikipedia per 4 milioni di rubli

Continua il contenzioso tra il Roskomnadzor e l'enciclopedia partecipativa online sulla voce sulla "Guerra in Ucraina"

01/04/2022 di Enzo Boldi

Parallelamente alla guerra in Ucraina, c’è un contenzioso che da settimane vede come protagonisti Wikipedia e la Russia. Fin dai giorni successivi all’inizio dell’invasione, dal Cremlino è stata sollevata un’accesa polemica nei confronti dell’enciclopedia partecipativa online. Tutto per colpa della voce/lemma/pagina sul conflitto iniziato all’alba dello scorso 24 febbraio. Il Roskomnadzor, il Servizio federale per la supervisione nella sfera della connessione e comunicazione di massa, ha più volte minacciato il blocco del dominio della piattaforma nel Paese per via di informazioni che sarebbero contrarie alla vulgata comune diffusa dal governo russo sulla guerra e ora si prova a far rimuovere quei contenuti dietro una minaccia di tipo economica.

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Una vicenda che stiamo seguendo fin dall’inizio, fin da quando arrivò la minaccia di blocco di Wikipedia in tutta la Russia. Ma l’enciclopedia online partecipativa ha deciso di resistere e non modificare quella voce secondo le indicazioni del Cremlino che contestano «informazioni imprecise su un’operazione militare speciale della Federazione Russa in Ucraina finalizzata alla disinformazione degli utenti russi». Operazione militare speciale, e non guerra. Come insegna la narrazione russa nel corso di questo mese abbondante di conflitto militare fatto di missili, bombe e carri armati.

Wikipedia Russia, la minaccia di multa per 4 milioni di rubli

In particolare, il riferimento contestato dal Cremlino a Wikipedia Russia sarebbe il numero di soldati russi morti durante il conflitto. E, visto che quella pagina non è mai modificata, si prova a colpire l’enciclopedia partecipativa online con una sanzione economica. Parliamo di una cifra che si attesta attorno ai 4 milioni di rubli che, al cambio, equivalgono a circa 49mila dollari. Una multa che non sembra essere per nulla elevata, ma nel principio della gradualità potrebbe rappresentare il primo passo verso una condanna più pesante. Anche perché in Russia è stato arrestato Mark Bernstein, uno dei blogger e redattori dell’enciclopedia in lingua russa (c’è anche un pagina Wikipedia sul caso) per aver violato quella legge approvata dalla Duma che impedisce – tra le tante cose – di utilizzare la parola “guerra”.

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