Alla fine, Walter Ricciardi si è dimesso
19/12/2018 di Redazione
In Italia siamo spesso abituati a fare due più due. E quindi tutti, questa mattina, hanno messo in correlazione le dimissioni di Walter Ricciardi con il recente servizio de Le Iene sul suo presunto conflitto d’interessi e con il successivo articolo della rivista specializzata British Medical Journal. Il caso-Ricciardi scoppiò circa un anno fa. L’inchiesta di Giulia Innocenzi – che ha avuto ampio spazio anche su Giornalettismo – aveva fatto muovere i primi passi alla vicenda, facendola emergere nel pieno del dibattito sulla legge voluta da Beatrice Lorenzin sulle vaccinazioni obbligatorie.
Le dimissioni di Walter Ricciardi
Tuttavia, Walter Ricciardi non ha fatto cenno del suo presunto conflitto d’interessi nel giorno delle sue dimissioni. Ufficialmente, infatti, queste ultime sono arrivate per una sorta di incompatibilità con l’attuale governance del sistema sanitario italiano, che fa capo al ministro della Salute Giulia Grillo, e per la voglia dello stesso Ricciardi di tornare a insegnare Igiene alla Cattolica di Roma.
«Negli ultimi quattro anni e mezzo mi sono impegnato profondamente per il risanamento e il rilancio dell’Istituto – ha dichiarato Walter Ricciardi in una nota – e oggi lascio un ente di ricerca solido dal punto di vista economico-finanziario, riorganizzato dal punto di vista gestionale, attivo e stimato sia a livello nazionale che internazionale per la qualità e quantità delle sue prestazioni, dove è stato creato un museo che rappresenta anche un luogo di memoria e di diffusione della cultura scientifica. Ritorno alle attività di ricerca, d’insegnamento e professionali con le quali penso di poter contribuire in modo produttivo allo sviluppo scientifico, economico e sociale del Paese. Ringrazio il ministro Giulia Grillo per la fiducia che mi ha espresso perché io continui a rappresentare l’Italia nell’Executive Board dell’Oms».
Nessun accenno nella nota al suo presunto conflitto d’interessi
C’è da dire, inoltre, che Walter Ricciardi è arrivato alle dimissioni ad appena sei mesi dalla scadenza naturale del suo mandato. Mandato che difficilmente sarebbe stato riconfermato da un governo con il Movimento 5 Stelle e la Lega al comando, viste le posizioni espresse sul massimo dirigente della sanità italiana. Pertanto, la decisione di uscire dai giochi – lungi dall’essere collegata almeno direttamente alla storia del presunto conflitto d’interessi – sembra esser stata dettata più da motivi di opportunità politica.