Tutta la storia sulle consulenze di Ricciardi alle case farmaceutiche (e la difesa di Burioni)

Ho aspettato un po’ prima di rispondere. Ho preferito mettere in fila i fatti, i documenti, raccogliere le polemiche e scrivere qui come stanno le cose. Sapevo «che sarei stata oggetto di critiche. Ma questo non mi ha mai fermata». Le polemiche sono puntualmente arrivate, e personalmente mi sono fatta anche un’idea del perché. Il tema è molto delicato e complesso. Non riguarda la bontà dei vaccini, visto che, come ho detto tante volte, «i vaccini sono il più importante intervento in campo medico dopo la potabilizzazione dell’acqua» (come, tra l’altro, recita il Piano nazionale sui vaccini vigente), ma la politica sanitaria legata ai vaccini. E gli eventuali conflitti di interesse che riguardano il presidente dell’Istituto superiore di sanità Walter Ricciardi, tra i firmatari del Piano nazionale sui vaccini e, come lui stesso spesso rivendica, fra i promotori della legge che ha reso obbligatori dieci vaccini in Italia.

WALTER RICCIARDI CONSULENTE DELLE CASE FARMACEUTICHE E POI DECISORE SUI VACCINI

vacci-nazione

Nel mio libro inchiesta Vacci-Nazione, come su Il Fatto quotidiano che ne ha anticipato un estratto, racconto che Walter Ricciardi ha fatto da consulente per diverse case farmaceutiche per 15 prodotti fra farmaci e vaccini, dal 2007 al 2012. Non sono io a dirlo, ma è scritto nero su bianco: basta leggere la Dichiarazione di Interessi che Walter Ricciardi ha depositato alla Commissione europea per il suo incarico come esperto nel Panel europeo sull’efficacia degli investimenti in sanità (ruolo assunto nel maggio 2013). Il documento è disponibile qui > (LEGGI LA DICHIARAZIONE DI INTERESSI DEPOSITATA ALLA COMMISSIONE EUROPEA). La stessa Dichiarazione di Interessi viene ripresentata l’anno successivo (in data 15 gennaio 2014) > (QUI PER VISIONARE IL DOCUMENTO). L’ultima Dichiarazione disponibile, e pubblicata sul sito della Commissione, è quella presentata il 4 luglio 2016 > (QUI PER LA DICHIARAZIONE PRESENTATA A LUGLIO 2016).

Nelle Dichiarazioni del 2013 e del 2014, la lista dei prodotti sui quali Walter Ricciardi ha fatto da consulente sono tutti definiti come vaccini, mentre alcuni sono vaccini e altri no, ma su questo punto tornerò più avanti. Appare quindi evidente che alcuni dei vaccini su cui Walter Ricciardi ha fatto da consulente per le case farmaceutiche sono stati poi inseriti nel Piano nazionale della prevenzione vaccinale 2016-2018, piano che ha contribuito a scrivere, visto che all’epoca era già a capo dell’Istituto Superiore di Sanità.

GUARDA LA RISPOSTA DI GIULIA INNOCENZI SULLE CONSULENZE DI WALTER RICCIARDI

 

WALTER RICCIARDI E IL VACCINO CONTRO IL MENINGOCOCCO B

rapporto ISS

Merita un approfondimento la consulenza di Walter Ricciardi per la Novartis nel 2012 – come emerge dalle tre Dichiarazioni di Interessi depositate in Europa – per il vaccino contro il meningococco B. Questo vaccino è attualmente fortemente raccomandato. Ma l’inserimento del vaccino nel calendario vaccinale non ha trovato tutti d’accordo. Primo fra tutti l’Istituto superiore di sanità, chiamato a esprimersi con un’istruttoria tecnico-scientifica (CONSULTALA QUI) nel 2014 dal ministero della Salute, su richiesta delle regioni, «per fornire ai decisori elementi condivisi per valutare l’opportunità di includere il nuovo vaccino antimeningococco B nel calendario vaccinale». L’Istituto si era espresso favorevolmente verso l’uso del vaccino «nel corso di focolai epidemici e sull’offerta a gruppi ad alto rischio di contrarre la malattia (ad esempio i soggetti immunodepressi)», mentre era più cauto sulla vaccinazione di massa, per la quale si sarebbe resa necessaria la «conduzione di un’indagine finalizzata a comprendere la percezione dei genitori sulla gravità della malattia e l’eventuale accettabilità della vaccinazione». Da considerare inoltre che è un vaccino ancora sottoposto a monitoraggio addizionale, e cioè un medicinale per cui «i dati di esperienza post commercializzazione sono limitati».

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE > LE CRITICITÀ ESPRESSE DALL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ SUL VACCINO CONTRO IL MENINGOCOCCO B

Walter Ricciardi, come risulta dalla sua Dichiarazione di Interessi, ha fatto da consulente per il vaccino contro il meningococco B (così come per altri vaccini inclusi nel Piano). Su decisioni sanitarie così importanti sarebbe bene escludere qualsiasi connessione con interessi passati o presenti. Possiamo farlo in maniera certa in merito all’inclusione del vaccino contro il meningococco B nel calendario vaccinale?

LE DOMANDE DEL FATTO QUOTIDIANO SUI PRESUNTI CONFLITTI DI INTERESSI E LA RISPOSTA DI WALTER RICCIARDI

Fatto Quotidiano vaccini

Il Fatto quotidiano, il giorno prima dell’uscita dell’anticipazione del libro Vacci-nazione, contatta Walter Ricciardi per porgli le seguenti domande: «Quelle collaborazioni con le multinazionali che si occupano di vaccini rappresentano un conflitto di interessi per chi poi scrive il piano vaccinale? Che ordine di grandezza avevano le remunerazioni per il contributo? La procedura di nomina alla testa del più importante organismo tecnico di supporto al ministro è stata corretta?». Ricciardi risponde: «Posso confermarle che ho da sempre impostato e condotto le mie attività didattiche, scientifiche e professionali nel segno del massimo rigore e della più completa trasparenza e accountability». Il Fatto Quotidiano aggiunge che Ricciardi «si riserva di agire per vie legali dopo aver letto il libro di Giulia Innocenzi».

Walter Ricciardi rilascia un’intervista al Foglio, che il quotidiano pubblica in prima pagina il giorno dopo l’uscita del Fatto, dove conferma le consulenze alle case farmaceutiche. «Sono valutazioni che ho fatto molti anni fa come scienziato. Sono stato il primo ad applicare un tipo di valutazione nel 2006, un approccio metodologico inventato da me che ha fatto il giro del mondo, e per questo diverse aziende si sono rivolte a me per fare queste valutazioni». Il giornalista de Il Foglio gli fa notare che «nell’elenco pubblicato dalla Innocenzi ci sono 15 valutazioni e sono tutte sui vaccini». «Ma questa è una sciocchezza colossale, una balla – dice Ricciardi – quella lista include un farmaco per l’ipertensione, un antifungino, una benzodiazepina, un farmaco per la procreazione assistita, anticorpi monoclonali e così via, tutti presentati come vaccini». E rimanda tutto a «teoria complottista» e al «Fatto Quotidiano che si accanisce».

LA DIFESA DI BURIONI DELL’«AMICO WALTER RICCIARDI» E LA DICHIARAZIONE DI INTERESSI CHE DIVENTA UNA «BOZZA»

post Burioni

La mattina dell’uscita del Fatto Quotidiano il professor Roberto Burioni, dalla sua pagina Facebook, difende l’«amico e collega» Walter Ricciardi, e mi attacca per aver confuso nel libro i vaccini con i farmaci. Quello che è successo è che ho ripreso senza correggere il documento ufficiale originale, presentato tale e quale per due anni consecutivi alla Commissione europea da Walter Ricciardi, nel quale vengono citati come vaccini anche medicinali che vaccini non sono.

Il passaggio sottolineato da Burioni, che verrà chiarito nelle edizioni del volume successive alla prima (dove si spiegherà che nel documento originale tutti e 15 i prodotti vengono indicati come vaccini, mentre 6 sono vaccini e il resto no) non dovrebbe però distogliere l’attenzione dalla questione centrale dei potenziali conflitti di interesse. Invece Roberto Burioni insiste, continua a non dire una parola sulle consulenze di Ricciardi alle case farmaceutiche e addirittura scrive su Facebook: «che Ricciardi l’abbia scritto è da dimostrare e dubito che l’abbia scritto. Un link a un documento senza firma non dice nulla. È una bozza? È un errore di qualcuno? Viene da Ricciardi?» Conclude: «è un’affermazione talmente irreale che nessun medico la farebbe», e con i suoi modi gentili si spinge a dire che «se avesse scritto che il nebivololo è un vaccino meriterebbe pernacchie come le meriterei io».

Lasciamo ad altri le battute, e atteniamoci ai fatti. Come può Burioni spingersi fino a mettere in discussione la veridicità di documenti ufficiali depositati alla Commissione europea?

Walter Ricciardi non spiega perché nella sua Dichiarazione di Interessi ci fossero dei medicinali segnati erroneamente come vaccini. La domanda resta la stessa: è opportuno che chi ha ricevuto compensi dalle case farmaceutiche per fare delle valutazioni sui loro prodotti, in particolar modo sui vaccini, partecipi alla decisione se inserirli o meno nel piano nazionale? I sei vaccini sono: Bexsero – vaccino antimeningococco B, Prevenar 13 – vaccino antipneumococcico 13-valente, Prevenar – vaccino antipneumococcico 7-valente, Gardasil – vaccino antipapillomavirus quadrivalente, Synflorix – vaccino antipneumococcico 10-valente, HPV – vaccino antipapillomavirus bivalente.

PER IL CONFLITTO D’INTERESSI SERVONO «GLI OCCHI DELL’IPOTETICA PERSONA RAGIONEVOLE DELLA STRADA»

Il conflitto di interessi, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità (LEGGI QUI IL DECALOGO DELL’OMS), è da considerare come «qualunque circostanza che potrebbe sollevare un potenziale o percepito conflitto di interessi legato alla materia in esame», definendo come periodo di riferimento i 4 anni precedenti rispetto all’incarico.

Fra gli esempi di interessi che devono essere resi pubblici citati dall’OMS c’è proprio «un introito marginale ricevuto per una consulenza per l’azienda X». Come valutare un conflitto di interessi? «Attraverso gli occhi dell’ipotetica persona ragionevole della strada. Se una persona bene informata potrebbe ragionevolmente concludere che il lavoro sia stato contaminato, o è ingiusto o è influenzato dagli interessi dell’esperto nell’esito dei lavori, allora la partecipazione dell’esperto deve essere esclusa o limitata». La domanda è e resta sempre la stessa: siamo sicuri di poterlo escludere, al di fuori di ogni ragionevole dubbio, per Walter Ricciardi?

P.S. In Italia, per la cronaca, il presidente dell’Istituto superiore di sanità non ha l’obbligo di compilare la «dichiarazione pubblica di conflitti di interesse». Sul sito dell’Istituto superiore di sanità, nella parte legata al presidente (LEGGI QUI), il curriculum di Walter Ricciardi c’è. Ma delle famose consulenze per Novartis, Menarini, IBSA, GlaxoSmithKline, Pfizer, Astellas Pharma, Amgen Dompè, Wyeth Lederle, Sanofi Pasteur, non c’è traccia (LEGGI IL CURRICULUM DI WALTER RICCIARDI).

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