L’importanza degli strumenti di protezione dell’identità digitale: il commento di Wallife

La nostra intervista a Edwin Maria Colella, Chief Growth Officer della startup italiana nata nel 2021

01/12/2023 di Enzo Boldi

Nel corso della scorsa settimana, chi visita i canali social di Giornalettismo avrà notato tre sondaggi nelle stories. Abbiamo chiesto ai nostri lettori di rispondere a tre differenti sondaggi legati da un filo comune: i pagamenti. Abbiamo chiesto quale tipologia di pagamento digitale utilizzano quando effettuano un acquisto online, quale strumento usano per pagare nei negozi “fisici” e, infine, qual è il metodo di sicurezza preferito dagli italiani per operare online in sicurezza. I risultati di queste rilevazioni sono stati commentati da alcuni dei grandi protagonisti del Salone dei Pagamenti 2023 organizzato da ABI. Tra di loro, c’è anche Wallife.

LEGGI ANCHE > Quali saranno gli strumenti di pagamento digitale del futuro

Wallife è una startup Fintech italiana fondata nel 2021 da Fabio Sbianchi. Si occupa di, tra le tante cose, protezione dell’identità digitale attraverso un’assicurazione ed è stata la prima – a livello mondiale – a fornire prodotti assicurativi su temi e argomenti di stretta attualità, mai affrontati prima da altre aziende. Dalla genetica alla biometria, fino ad arrivare al biohacking: elementi che sono entrati a far parte del nostro quotidiano, ma che per troppo tempo sono rimasti fuori dal recinto della protezione assicurativa. Dunque, parliamo di una realtà italiana che il mondo ci invidia e che, nonostante la sua giovane età, è da inserire nel novero delle startup innovative più concrete del panorama. Anche digitale.

Wallife, Edwin Maria Colella commenta i sondaggi

Giornalettismo ha intervistato Edwin Maria Colella, Chief Growth Officer, che ha commentato i risultati del nostro sondaggio. A partire dal primo, quello da cui è emerso che gli italiani – nei loro acquisti online – utilizzino maggiormente le carte prepagate (e quelle di credito) rispetto, per esempio, ai wallet digitali: «Penso che sia una normale rappresentazione dello scenario che ha la tecnologia nella sua forma di diffusione tra i pubblici».

Pagamenti digitali che, inevitabilmente, richiedono un’ecosistema maggiormente protetto. Spesso e volentieri, infatti, ci troviamo a raccontare di attacchi informatici, perdita di dati e furti d’identità (anche a livello bancario). Wallife, tra i suoi prodotti, mira a difendere proprio quest’ultimo aspetto. Non sorprende, dunque, che Edwin Maria Colella sia concorde con il risultato del sondaggio che “elegge” l’autenticazione a due fattori come lo strumento preferito per operare in Internet in sicurezza. E, in futuro, ci saranno anche altri livelli di protezione: «Saranno sicuramente introdotte nuove funzionalità e nuovi rafforzamenti di questo modello, ma il fatto di avere un’autenticazione a due fattori è sicuramente giustificato dal punto di vista dell’adozione, proprio per la semplicità e la maggiore ed estrema sicurezza che questo offre».

L’educazione digitale

Al di là dei sondaggi, con Colella di Wallife abbiamo parlato anche dell’importanza della conoscenza: dalle dinamiche al funzionamento, passando per i pericoli che arrivano quotidianamente dalla rete in un mondo sempre più perennemente connesso: «L’educazione digitale conta altrettanto rispetto agli strumenti. E, a volte, anche più degli strumenti di sicurezza offerti. La conoscenza di quelli che sono i rischi del furto d’identità, impatta in cicli di vita differenti dell’individuo in modo diverso».

E nel futuro di Internet e del digitale, ci sono sicuramente le vaste possibilità che le nuove tecnologie sono destinate a offrire: «Sono molto ampie e direi che vanno nella direzione della multi-piattaforma come tendenza macro. Cioè quella di poter offrire degli strumenti di pagamento che riescono a risolvere in maniera integrata tutte le differenti condizioni».

Share this article