Viste le difficoltà della Dad gli studenti chiedono un sistema di valutazione diverso dal classico voto

A rendere noto quello che i ragazzi pensano dei voti in Dad alle commissioni Istruzione e Salute al Senato è l'Autorità garante per l'infanzia e per l'adolescenza

21/04/2021 di Ilaria Roncone

La Dad sta creando non poche problematiche agli studenti italiani. L’Autorità garante per l’infanzia e per l’adolescenza ha raccolto il parere della Consulta delle ragazze, che sostengono l’utilizzo di «giudizi sull’impegno e sul merito al posto dei voti». La questione è stata sottoposta alle commissioni Igiene e sanità e Istruzione pubblica del Senato con la richiesta di un nuovo paradigma che permetta di puntare sulle competenze trasversali, patti di comunità, formazione docenti e un nuovo umanesimo scientifico. «Bisogna avere il coraggio di cambiare passo se vogliamo assicurare il diritto all’educazione, alla socialità e al benessere», ha affermato Carla Garlatti (ascoltata in audizione congiunta dai presidenti delle commissioni Riccardo Nencini e Annamaria Parente nella giornata di ieri).

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Tra i problemi della Dad «perdita di relazioni sociali e salute mentale dei minorenni»

La Dad impatta in maniera massiccia sulla vita dei ragazzi e ci sono parecchie problematiche «legate anche ai ritardi e ai divari nel Paese che la crisi sanitaria ha fatto emergere». Salute mentale e capacità relazionale di bambini e ragazzi sono messi alla prova, spiega il Garante Garletti, ma rimane imperativo il fatto che «educazione e istruzione debbano essere garantite su tutto il territorio nazionale» e non essere assoggettate al luogo dove ci si trova, alla famiglia alla quale si appartiene o alla passione dei propri docenti. Tutte le criticità individuate devono ora essere trasformate in punti di forza «grazie alle tecnologie».

No ai voti in Dad: proposta per un nuovo sistema di valutazione

La proposta e quel no ai voti in Dad viene direttamente dalla Consulta delle ragazze e dei ragazzi dell’Autorità garante, i cui membri chiedono di puntare su un nuovo sistema di valutazione diverso dal classico voto cui siamo abituati. Si tratterebbe di un «giudizio sull’impegno e sui meriti degli studenti» in questo periodo di pandemia con l’insegnamento a distanza. «Il voto, hanno detto i ragazzi, li demotiva», ha detto Garletti.

Il nuovo giudizio – che comporterebbe un commento – andrebbe a valutare le competenze trasversali, l’ascolto e lo sviluppo dello spirito critico dei ragazzi. Occorre anche puntare, come sottolineato nella nota inviata al Senato, sull’«adozione dei patti educativi» e sul «dare competenze digitali a docenti e studenti». Particolare riguardo, vista la direzione in cui va il mercato del lavoro, è quella di rafforzare «le competenze nelle materie scientifiche, tecnologiche e matematiche» puntando a un nuovo «‘umanesimo scientifico’, superando la separazione tra sapere umanistico e sapere scientifico».

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