Viviana Parisi e i 22 minuti a Sant’Agata di Militello: essenziali per capire cosa sia successo a Gioele

Ci sarebbe un nuovo video al vaglio degli investigatori

13/08/2020 di Gianmichele Laino

C’è una domanda che si stanno facendo gli investigatori. Se Viviana Parisi non aveva con sé il piccolo Gioele al momento dell’incidente, poteva essersi mai liberata di lui nei 22 minuti che ha impiegato per entrare e uscire da Sant’Agata di Militello? Un nuovo video al vaglio degli inquirenti, infatti, mostrerebbe Viviana Parisi entrare nel paese alle 10.30. Qui la donna avrebbe fatto una sosta, come dimostrano le telecamere di videosorveglianza all’interno di Sant’Agata. Ma alle 10.52 la donna era di nuovo in autostrada dove, 15 minuti dopo, ha provocato l’incidente con il furgone dopo il quale è sparita nel nulla.

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Viviana Parisi e la sosta a Sant’Agata di Militello

Gioele era con lei? Il corpo ritrovato nella scarpata a 500 metri dal luogo dell’incidente non offre suggerimenti da questo punto di vista. Nessun oggetto personale appartenente al bambino è stato ritrovato. Possibile, dunque, che sia a Sant’Agata di Militello? E se sì, perché?

La donna, secondo questa seconda ipotesi, si sarebbe separata dal figlio in 22 minuti. Un lasso di tempo che sembra poco compatibile con un gesto doloroso nei confronti del bambino. Sempre se si dovesse dar credito a questa ipotesi, sarebbe più probabile un abbandono. Ma l’area di Sant’Agata di Militello è stata battuta a fondo, possibile che non si sia ritrovata nemmeno una traccia del piccolo Gioele.

Viviana Parisi e la seconda ipotesi: Gioele era con lei al momento della scomparsa

Resta comunque in piedi, ma questa ipotesi è resa più debole dal fatto che i due testimoni non si sono ancora presentati a rendere dichiarazioni in merito, la possibilità che Gioele sia stato visto insieme a Viviana Parisi al momento dell’incidente. Ma, a quel punto, non si spiegherebbe per quale motivo del bambino non ci sia traccia accanto al corpo della madre.

Intanto, il marito di Viviana Parisi – Daniele Mondello – afferma che i soccorsi sarebbero partiti troppo tardi. «Il mio sospetto – afferma – è che le indagini siano partite in ritardo. E che gli inquirenti abbiano sottovalutato quello che era successo, trattando la faccenda come un banale incidente e credendo che mia moglie fosse un’automobilista in fuga». Ma non si rassegna al fatto di poter aver perso anche il piccolo Gioele.

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