Ritrovato il corpo di Viviana, ma del piccolo Gioele ancora nessuna traccia
Il corpo della dj di 43 anni è stato rinvenuto a 500 metri dal luogo dell'incidente
09/08/2020 di Gianmichele Laino
Viviana e Gioele erano scomparsi, ormai, da cinque giorni. Nel pomeriggio di ieri, è stato ritrovato un cadavere nel bosco di Caronia. I primi dubbi riguardavano il fatto che, nell’area, anche un’altra donna era scomparsa. Quest’ultima, però, è stata ritrovata a casa di un’amica. La fede nuziale – che reca l’incisione “Daniele” e l’inequivocabile data delle nozze – e un indumento che Viviana indossava spesso hanno fugato qualsiasi dubbio: è proprio di Viviana Parisi, la dj 43enne scomparsa insieme al figlio, il corpo che le forze dell’ordine hanno ritrovato in un crepaccio, non lontano dall’autostrada dove la donna era stata vista per l’ultima volta.
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Viviana e Gioele, ritrovato il corpo della donna
Nessuna traccia, invece, del piccolo Gioele, 4 anni. Non si comprende ancora cosa gli sia potuto accadere, anche perché la dinamica della scomparsa non è affatto chiara. La donna aveva detto al marito di voler andare al centro commerciale di Milazzo, 20 chilometri di distanza da casa. I chilometri percorsi, invece, sono stati cento: un banale incidente ha costretto la donna a fermarsi. Nelle fasi concitate del post incidente, però, lei ha fatto perdere le sue tracce.
Viviana e Gioele, le ipotesi: gli investigatori non escludono quella più cruenta
È qui che le testimonianze diventano confuse. Le persone che erano state coinvolte nell’incidente affermano di aver visto solo la donna allontanarsi. Mentre alcuni altri testimoni che, a loro volta avevano parlato con le persone coinvolte nell’incidente, avevano detto che la vettura era occupata da una donna e da un bambino. Gioele era insieme a Viviana al momento dello scontro? È questa la domanda da cui bisogna partire, perché proprio da qui si diramano diverse strade.
Innanzitutto, quella che porta verso un gesto estremo: ci sono alcuni buchi nel tragitto di Viviana. L’ipotesi più terribile è che abbia fatto del male al bambino e poi, pentita, si sia tolta la vita. Il suo corpo, tra le altre cose, sarebbe stato ritrovato ai piedi di un traliccio dell’alta tensione. Gli investigatori non si sbilanciano su eventuali segni di violenza presenti sul cadavere o su altri dettagli anatomici.
L’altra ipotesi è quella della presenza di una terza persona che abbia potuto fare del male a Viviana e allo stesso Gioele. Le speranze, ora, si concentrano tutte sulle ricerche del bambino. La donna, che aveva sempre mostrato grande senso di responsabilità nei confronti del piccolo, aveva subito molto il lockdown entrando in una fase psicologica molto complessa, che forse definire depressione è troppo. Ma l’impatto c’era stato e sembrava, in ogni caso, superato. La dinamica dell’allontanamento sospetto da casa (con la bugia del centro commerciale e, soprattutto, senza effetti personali) lascia però pensare al peggio.