Secondo Sgarbi «Di Maio ha un problema psichiatrico» | VIDEO
18/10/2018 di Redazione
Anche Vittorio Sgarbi è intervenuto nel dibattito sul decreto fiscale e ha voluto commentare le parole di Luigi Di Maio, che ha annunciato un ricorso alla procura della Repubblica per tutelarsi dalle presunte modifiche effettuate al provvedimento dopo la sua approvazione in consiglio dei ministri. L’intervento del deputato non è stato affatto tenero nei confronti del ministro dello Sviluppo Economico, che era candidato nello stesso collegio elettorale di Sgarbi – quello di Pomigliano D’Arco – e che lo ha battuto nella sfida dell’uninominale.
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Vittorio Sgarbi si toglie più di un sassolino dalla scarpa, affermando: «Non sa che i poteri sono tre. Non c’è bisogno di far ricorso alla magistratura per difendere le scelte di un governo. Se poi Di Maio vota a sua insaputa sarà un problema psichiatrico e non politico».
Vittorio Sgarbi insulta Di Maio alla Camera
Sgarbi ha poi voluto sottolineare l’indipendenza della magistratura che, nel caso configurato da Luigi Di Maio, avrebbe dovuto decidere su un provvedimento preso dal potere esecutivo, detenuto dal governo: «La magistratura – ha continuato Sgarbi – non può entrare in una questione che riguarda il potere esecutivo e il potere legislativo. Di Maio torni a scuola e studi, in modo tale da trovarsi un lavoro. Quel lavoro che non ha mai avuto».
Il decreto fiscale non si cambia, parola di Salvini
Il riferimento fatto da Vittorio Sgarbi, ovviamente, è alla puntata di ieri di Porta a Porta: Luigi Di Maio ha contestato una parte del decreto fiscale, in cui si prevedeva una sorta di scudo per i capitali all’estero, con un implicito incentivo agli evasori seriali. Secondo il ministro dello Sviluppo Economico, si è trattato di un’aggiunta fatta in seguito. A corredo di tutto ciò, anche la polemica con il Quirinale che ha affermato di non aver mai ricevuto il decreto fiscale.
Il provvedimento, oggetto di scontro tra il Movimento 5 Stelle e la Lega, tuttavia, sembra essere destinato a restare così com’è e a non essere cambiato fino al suo arrivo in aula. Oggi stesso Matteo Salvini ha affermato: «Il decreto resta così com’è: non possiamo approvare un decreto e modificarlo il giorno dopo».
(Credit Image: © Sonia Brandolone/Pacific Press via ZUMA Wire)