Il virologo Silvestri mette in guardia sui numeri: «La discesa del virus rallenta, attenzione nei prossimi giorni»

La discesa del virus, come stiamo vedendo nei dati coronavirus dai quotidiani bollettini della Protezione Civile, continua. Lo confermano anche i dati del 9 giugno: ci sono salite e discese – seppur minime – dei dati che sono indice della diffusione del virus, ma finora tutti gli esperti concordano rispetto al fatto che la situazione sia in miglioramento. Guido Silvestri, docente negli Usa alla Emory University di Atlanta, fa presente però che – osservando i dati di ricoveri ospedalieri totali e casi attivi totali degli ultimi due giorno – la discesa sembra essere rallentata. E mette in guardia l’Italia.

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Sui dati coronavirus: «Discesa virus rallenta, occhio a prossimi giorni»

Il virologo e docente ha analizzato i dati e ha commentato quanto accade negli ultimi giorni nella sua rubrica social “Pillole di ottimismo”. «Anche oggi scende il numero totale dei ricoverati in terapia intensiva per Covid-19 in Italia (da 286 a 282, e siamo ormai al 6.9% del valore di picco). Scende anche il numero dei ricoveri ospedalieri totali (da 4.864 a 4.729, quindi di altre 135 unità) mentre i casi attivi totali scendono da 35.262 a 34.730, quindi di altre 532 unità»: evidenze positive, in sostanza. Ma aggiunge: «Devo dire che negli ultimi due giorni la discesa di questi numeri è un po’ rallentata; potrebbe essere semplicemente l’effetto weekend, ma guardiamo ai numeri di domani e dopodomani con grande attenzione».

Origine temporale del virus tra 6 ottobre e 11 dicembre 2019, curve cinesi sbagliate

Il virologo ha anche commentato le curve sui dati epidemiologici cinesi alla luce di «uno splendido articolo del gruppo di Francois Balloux all’Istituto di Genetica di University College of London», come lo ha definito Silvestri. «L’origine temporale del virus può essere stimata tra il 6 ottobre e l’11 dicembre 2019, quindi ben prima dei cosiddetti “primi casi” del mercato di Wuhan di fine dicembre», una nuova datazione che avrebbe «implicazioni enormi» poiché «si dimostrerebbe quello che molti sospettano da tempo, cioè che i numeri e le curve epidemiologiche di Covid-19 in Cina, fornite il 10 marzo 2020 da Zunyou Wu, sono sbagliati e probabilmente di molto».

(Immagine copertina da Pixabay)

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