Il video shock del consigliere di Trump: “Servono i militari per far rivotare negli Stati contestati”

L'ex generale Michael Flynn, da poco graziato dal presidente uscente, invoca la corte marziale

18/12/2020 di Redazione

Un video shock di Flynn rilancia il tentativo eversivo del clan Trump di sovvertire le elezioni e crea nuovo allarme su cosa potrebbe fare il presidente uscente nel suo ultimo mese in carica. L’estratto dell’intervista a Newsmax dell’ex National Security Advisor di Trump riaccende le polemiche sui presunti brogli contestati, senza prove, dal presidente uscente e dai suoi fedelissimi. Ma a far impressione non sono le solite accuse, quanto l’ipotesi, a dire il vero non nuova nell’inner circle trumpiano, di usare l’esercito per forzare nuove elezioni negli Stati che sono costati a Trump la sconfitta.

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Il video shock di Flynn con la richiesta di corte marziale negli Stati che hanno votato contro Trump

Quello proposto dal video shock di Flynn su Newsmax in effetti altro non è che un colpo di Stato militare in alcune parti del Paese. L’ex generale, che nel dicembre 2017 ha ammesso di aver “intenzionalmente e consapevolmente” fatto “dichiarazioni false, fittizie e fraudolente” all’FBI sulle conversazioni avute con l’ambasciatore russo negli Stati Uniti Sergey Kislyak durante la transizione del dicembre 2016, invita infatti Trump a inviare l’esercito negli Stati contestati (Pennsylvania, Wisconsin, Arizona, Nevada, Georgia e Michigan) e di far “rifare le elezioni”. Dichiarazioni di una gravità inaudita, alle quale Flynn poi ha aggiunto la considerazione che “la gente parla della corte marziale come se fosse un qualcosa che non è mai stato fatto, quando in realtà è stata attuata 64 volte”. 

Le reazioni al video shock di Flynn

Inevitabilmente il video di shock di Flynn ha scatenato reazioni, sui social e fuori. E se c’è chi ha espresso il dubbio di cosa sarebbe successo se davvero il 3 novembre le elezioni fossero finite con un risultato “di misura” invece che con la larga vittoria di Biden, con oltre 7 milioni di voti in più e 306 Grandi elettori a 232, in molti sottolineano che ormai i proclami e le esternazioni sui cosiddetti brogli sono sempre meno forti e presenti nel dibattito e che quindi certe “boutade” servono anche a far parlare dell’argomento. La tesi più interessante invece è quella di chi sostiene che si voglia rilanciare il tema dei brogli non provati con uscite senza senso di questo tipo per deviare l’attenzione dal vero scandalo, ovvero l’enorme cyber attacco fatto dalla Russia ai danni di varie agenzie del governo Usa. Un tema sul quale Trump non ha detto niente, come ogni volta in cui si parla di attacchi russi agli Stati Uniti, e che rende interessante che sia proprio Flynn, condannato e poi graziato per i suoi rapporti inopportuni con l’ambasciatore russo, a creare questa nuova polemica-distrazione.

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