Il servizio sull’ospedale del Belgio in cui il 100% dei ricoverati in terapia intensiva è vaccinato
C'è un video ottenuto tagliando un servizio della televisione belga ATV che sta girando sui social in cui un medico afferma che la totalità dei ricoverati in TI è vaccinato contro il Covid
11/11/2021 di Ilaria Roncone
C’è un video che sta girando su piattaforme social e di messaggistica (in particolare su Facebook, Instagram e Telegram): si tratta di una parte – tagliata ad arte – di un servizio della televisione belga ATV in cui viene affermato che il 100% dei ricoverati in terapia intensiva in un ospedale di Anversa è vaccinato. La questione vaccinati in terapia intensiva che costituiscono il totale dei pazienti colpisce senza ombra di dubbio: si tratta di un’informazione che, all’apparenza, stravolge i dati che ci sono stati comunicati finora. Le cose, però, non sono come sembrano e questi contenuti rientrano nella categoria disinformazione sulla pandemia.
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Vaccinati in terapia intensiva nell’ospedale Belgio: di cosa parla il servizio
Come sottolinea Butac – che ha tradotto il contenuto del servizio – il materiale che gira in rete mira a far credere che in terapia intensiva ci finiscano i vaccinati. Il video è tagliato apposta per far passare quel preciso messaggio e sta girando su parecchie piattaforme. Il servizio originale è più lungo e vede come tema centrale i posti letto per pazienti Covid e per pazienti non Covid. Titolo: “Gli ospedali GZA non lasciano più posti letto permanentemente disponibili per i pazienti Covid”. L’intervistato che compare nel video, il dottor Kristiaan Deckers, afferma: «…la situazione è diversa da poche settimane fa, quando in effetti la maggioranza dei pazienti in terapia intensiva era non vaccinata. In questo momento non è più così, i pazienti che troviamo ora in terapia intensiva, l’ho controllato ieri, in realtà sono tutti vaccinati».
Manca però la frase che chiude il servizio, quella precisazione che sconvolge il senso del video che circola in toto: «Perlopiù si tratta di ricoveri che riguardano persone con altri disturbi, con una situazione spesso già indebolita. L’età media di questi pazienti è compresa tra 55 e 60 anni». Ed ecco chiarito il senso del servizio e delle parole del dottore: fino a qualche settimana fa la terapia intensiva di quell’ospedale era dedicata solo alla cura dei pazienti Covid (tutti non vaccinati) mentre adesso si curano persone con tutti i tipi di patologia (non solo quelle con il Covid).