Definire “gaffe” quella del maresciallo che «parla di violenza sulle donne anche se è morto Maradona» non è abbastanza
Il cordoglio non è un problema, il contesto e le parole scelte lo sono
30/11/2020 di Ilaria Roncone
25 novembre 2020, giornata della violenza sulle donne e giornata della morte di Diego Armando Maradona. Due questioni coperte in abbondanza a livello mediatico – dal primo mattino la violenza sulle donne, dalla serata dopo l’annuncio la morte di Maradona – e che negli scorsi giorni sono state contrapposte tra loro (come nel caso del tweet di Laura Pausini in merito alla morte di Maradona che avrebbe, a livello di copertura mediatica, schiacciato la programmazione per la giornata dedicata alla violenza contro le donne).
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Maresciallo su Maradona nella giornata contro la violenza sulle donne
Enrico Volpi, sindaco di Castiglione delle Stiviere (in provincia di Mantova), ha voluto organizzare un evento speciale nel corso della giornata contro la violenza sulle donne. Si è trattato di un webinair al quale hanno partecipato il maresciallo Antonio Dinuzzo e l’assessore alle pari opportunità del comune, Erica Gazurelli. Al maresciallo maggiore l’assessore chiede come e a chi si possono rivolgere le donne quando sono vittime di violenza e vessazione sia verbali che fisiche. Il maresciallo dei carabinieri, che sembra distratto mentre ascolta la domanda e a tratti non guarda lo schermo, risponde in modo inaspettato: «Buonasera, prima di iniziare questa diretta, permettetemi un piccolo ricordo. Non c’entra nulla con la serata della vittima con la violenza sulle donne ma è un pensiero su una persona che oggi è venuta a mancare a noi, molto vicina almeno al popolo napoletano, che è la leggenda del calcio Diego Armando Maradona. Consentitemi questo perché questa sera ho preso questo impegno e l’ho rispettato anche se non ero dell’umore giusto».
L’evidente problema del popolo italiano
Partiamo dal presupposto che la giornata contro la violenza sulle donne e la morte di Diego Armando Maradona sono due eventi distinti da coprire mediaticamente in maniera diversa e che hanno evidentemente toccato la popolazione in modo diverso. Della violenza sulle donne bisognerebbe parlare costantemente ogni giorno per educare la popolazione, la morte di una leggenda del calcio avviene un’unica volta e scatena l’emotività di tutti coloro che erano legati alle sue gesta e, nel caso di Maradona, c’è un enorme coinvolgimento emotivo da parte di tutti coloro che amano il calcio, in particolar modo dai tifosi del Napoli. Quanto si vede in questo video – diffuso sui social e definito in molti casi gaffe – è grave. Non tanto per il ricordo e il pensiero dedicato al calciatore, ma per il contesto e le parole scelte per esprimere cordoglio. Far notare l’eccezionalità dell’aver rispettato «l’impegno preso anche se non ero dell’umore giusto» non è adeguato a un maresciallo – che sta parlando come pubblico ufficiale – al quale è stato appena chiesto cosa può fare una donna che subisce abusi. Le parole del maresciallo Antonio Dinuzzo lasciano intendere palesemente che la morte del calciatore l’abbia personalmente sconvolto, tanto da ritenere uno sforzo quello di parlare della violenza sulle donne e di parlare a tante donne che subiscono violenza e che vorrebbero sapere in che modo possono rivolgersi alle forze dell’ordine. Da privato cittadino avrebbe potuto dire qualsiasi cosa, ricoprendo il ruolo di pubblico ufficiale è mille volte inadeguato che il cordoglio per la perdita di un mito del calcio possa prevalere su un discorso importante e delicato come la violenza sulle donne. Un paese in cui un pubblico ufficiale, esercitando il suo ruolo, si esprime in tali termini fa una triste misura delle priorità di alcuni di noi.