La gravità estrema del video del figlio di Grillo che «viene condiviso tra amici»

La denuncia della famiglia della ragazza della villa

28/04/2021 di Gianmichele Laino

Non abbiamo partecipato a questa rincorsa mediatica sul caso di Ciro Grillo. Ma le parole della famiglia della ragazza che ha denunciato i fatti occorsi all’interno della villa in Sardegna e che hanno visto protagonista il figlio di Beppe Grillo e un gruppo di amici non possono non rientrare nella sfera dei grossi problemi creati dai social network. La famiglia è difesa da Giulia Bongiorno. Nella giornata di oggi ha diffuso un comunicato durissimo, con parole che – se confermate – sarebbero davvero l’ennesimo smacco a ogni tipo di buonsenso.

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Video figlio Grillo, la denuncia della famiglia della ragazza

«Abbiamo  appreso – si legge nella nota diffusa – che frammenti (frammenti!) di video intimi vengono condivisi tra amici, come se il corpo di nostra figlia fosse un trofeo: qualcosa che ci riporta a un passato barbaro che speravamo sepolto insieme alle clave». Parole che fanno male come sassi scagliati. Già negli ultimi giorni si è assistito a una eccessiva banalizzazione del tema dello stupro. Oggi, invece, si apprende che persino le immagini di quanto accaduto nella villa circolano, vengono condivise, con la stessa leggerezza con cui si trasmette, da uno smartphone all’altro, una GIF.

Sono dinamiche che ricordano altre tipologie di comportamento, in un Paese che – nonostante una legge specifica sul tema – ancora non riesce a comprendere il confine di ciò che è revenge porn. Nei giorni scorsi, alcune fonti di stampa, avevano addirittura sospettato una possibile mossa della difesa di Ciro Grillo: diffondere il video per mostrare che, in realtà, il rapporto sessuale fosse di natura consensuale.

Non è chiaro se i frammenti «condivisi tra amici» – come dice la famiglia di Silvia, la ragazza che ha denunciato la violenza – siano gli stessi di quelli a cui fanno riferimento le fonti di stampa. Ma è chiaro che quelle immagini non possono diventare di pubblico dominio, né tantomeno possono circolare all’interno di chat di messaggistica. Le si espone, in questo momento, all’altissimo rischio di fuga: un passaggio sbagliato nella catena di trasmissione e il video di quella notte in Sardegna potrebbe ritrovarsi su tutte le homepage dei giornali online.

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