Come i media russi stanno diffondendo video fake per giustificare l’invasione in Ucraina

Molti Paesi avevano già alzato l'asticella dell'attenzione sulla possibile condivisione di alcune bufale sui sociale e sui media. E le indicazioni che arrivano confermano che si sta andando in quella direzione

21/02/2022 di Enzo Boldi

La bufale smontate attraverso i metadati. La crisi e i venti di guerra nell’Est Europa va avanti da diverse settimane. Negli ultimi giorni l’escalation delle tensioni è cresciuta facendo pensare a un imminente intervento militare del Cremlino. L’esercito russo è pronto, con truppe dislocate sul versante Nord facendo sponda sulla Bielorussa e a Est, dove non c’è alcuno stato cuscinetto a dividere i due Paesi. Manca, però, l’evento: quello in grado di giustificare l’invasione. E, anche con questo obiettivo (oltre che per indirizzare l’opinione pubblica) dalla Russia vengono condivisi video fake sull’Ucraina e presunti attacchi da parte degli ucraini.

LEGGI ANCHE > L’unica invasione in Ucraina, al momento, è quella del flusso di dati degli attacchi DDoS a siti istituzionali

Sulla rete, infatti, circolano moltissimi video che parlano di auto-bombe e anche veri e propri atti di guerriglia urbana al confine. Si tratta, però, di fake. Eppure, nonostante tutti i dubbi, i media russi non hanno esitato a etichettarli come veri dando adito a quella propaganda messa in piedi da Vladimir Putin. L’obiettivo è chiaro: creare un pretesto (anche nella sola mera percezione della crisi e delle tensioni) per giustificare l’invasione dell’esercito russo in Ucraina. Tra i tanti video fake ce n’è uno condiviso dal fronte dei separatisti di Donetsk.

Questo filmato è stato pubblicato su Telegram dalla Milizia popolare della Repubblica popolare di Donetsk. Si fa riferimento alla data del 18 febbraio (giorno di condivisione), ma l’analisi dei metadati di quel video racconta un’altra verità.

Il video fake Ucraina (ora spiegheremo perché è un falso) è stato prodotto (e non registrato) lo scorso 8 febbraio e il progetto (ovvero la fase di montaggio attraverso i programmi ad hoc per realizzare filmati) è del 4 febbraio. Rispettivamente 10 e 14 giorni prima del denunciato tentativo – che secondo la stampa russa è stato sventato – di boicottaggio ai serbatoi di cloro. Ma perché parliamo di un falso?

Video fake Ucraina, come la Russia vuole giustificare l’invasione

La risposta arriva dall’analisi fatta da Eliot Higgins, fondatore di Bellingcat, che partendo proprio dalle informazioni contenute nei metadati del filmato ha trovato anche altri riferimenti online. Nello specifico, le tracce audio mostrerebbero un lavoro di post produzione. Prendiamo l’altro video da cui sarebbe stata estratta una porzione di audio poi utilizzata per questo video fake Ucraina.

Confrontando i due filmati, appare evidente come l’audio – in alcuni istanti – sia lo stesso: quello del 16esimo secondo del filmato “originale” condiviso dai filorussi e quello al minuto 1.50” pubblicato su Youtube nel 2010. Come si è arrivati a questa comparazione? Grazie ai metadati che, nelle informazioni, contengono quella sigla “M72A5 LAW and AIPLAS live fire.mp4” che fa riferimento a quel filmato sull’esercitazione in Finlandia condivisa su Youtube ben 12 anni fa.

Le altre bufale

I metadati, dunque, dicono che quel video è un fake e che sia stato prodotto e confezionato (oltretutto in date diverse rispetto all’evento denunciato) solamente per generare panico e tentare di mettere i primi mattoni di giustificazionismo per l’imminente, possibile e futuribile invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Ma non c’è solamente il caso del video bufala. Perché ci sono anche le immagini di presunti attentati attraverso auto-bombe.

Notate qualcosa di strano? La targa è la stessa, ma i modelli delle automobile appaiono completamente differenti. Una UAZ Patriot. Anzi, due. Una vecchia e una nuova. Ma con la stessa targa. Poi, subito dopo quel presunto attacco, sarebbe stata arrestata – da parte dei russi – una presunta spia ucraina responsabile di quel presunto attentato. Con tanto di “mostro” dato in pasto alla stampa con un’intervista in cui parla di altre infiltrazioni ucraine in Russia e Bielorussa. Peccato che l’auto salta in aria non fosse originale e il confronto tra le immagini appaia evidente: una montatura.

(Foto IPP/Aleksey Nikolskyi / Sputnik)

Share this article
window._taboola = window._taboola || []; _taboola.push({ mode: 'thumbnails-b', container: 'taboola-below-article-thumbnails', placement: 'Below Article Thumbnails', target_type: 'mix' }); -->