No, nessuno ha inserito i vaccini obbligatori e il TSO nel referendum costituzionale
L'ultimo leggenda della rete riguarda l'approvazione dei vaccini e del TSO votando Si al referendum costituzionale: ecco perché è una bufala
16/09/2020 di Daniele Tempera
Nel tempo della post-verità il lavoro dei giornalisti è anche quello di smentire bufale che, appena qualche anno fa, avremmo classificato come deliri o, al massimo, espedienti letterari da racconti di Stefano Benni o Daniel Pennac. L’ultima fake news, solo in termini di tempo, è quella diffusa da alcuni gruppi anti-vaccinisti e diffusasi in maniera virale su cosa votare nel corso del prossimo referendum.
La bufala, comparsa nel gruppo Fb No al vaccino al Covid-19, afferma che, votando sì all’interno del quesito referendario di domenica sul taglio dei parlamentari, si autorizza implicitamente il governo a rendere i vaccini (non si capisce quali) e il TSO obbligatori. In altre epoche avremmo indicato all’autore del post, e a quelli che lo condividono, i contatti di un buon psichiatra, ma siamo nel 2020 e, anche in questo caso, urge una smentita.
Cosa dice il testo del referendum
Partiamo dal testo referendario allora che afferma esattamente questa cosa: «Approvate il testo della legge costituzionale concernente”Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n.240 del 12 ottobre 2019?». Nessun riferimento quindi a vaccini e TSO. Se poi non vi fidate e volete andare a consultare in cosa consistono queste modifiche (anche per votare informati) potete benissimo consultare la pagina del Senato.
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Da nessuna parte, come potete facilmente dimostrare, compaiono parole chiave come vaccini o TSO. Basta la lettura e la comprensione del testo. Se poi volete essere più veloci e usate un PC, basta anche un Ctrl+F con relativa ricerca delle parole chiave citate. “L’ovvio è quel che non si vede mai, finché qualcuno non lo esprime con la massima semplicità” scriveva il grande poeta libanese Khalin Gibran. Anche se scomodare i giganti del pensiero, nella difficile riconquista dell’ovvietà, ci pare talvolta anche troppo.