Trump e il voltafaccia alla Russia: «Non è colpa vostra. Anzi sì»

18/07/2018 di Enzo Boldi

Se si dovesse descrivere con un aggettivo Donald Trump, la parola più adatta in questi giorni sarebbe «liquido». Sia nella forma, ma soprattutto nel contenuto, il Presidente degli Stati Uniti sembra esser sempre più l’emblema della teoria del sociologo polacco Zygmunt Baumann sulla «modernità liquida». Il numero uno della Casa Bianca si adatta, ormai, al contenitore che lo ospita cambiando la propria opinione in base al posto in posto in cui si trova. Ed ecco che, dopo aver «scagionato» la Russia e Putin, è tornato sui suoi passi garantendo la piena fiducia nelle informazioni rilasciate dai servizi di intelligence americani sul caso delle influenze russe sull’ultima campagna elettorale americana.

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Durante una conferenza stampa indetta alla Casa Bianca, dettata dalle critiche piovutegli addosso al suo ritorno dalla conferenza di Helsinki e l’incontro con Vladimir Putin, Trump ha esordito con un laconico «Devo fare una precisazione», affermando di essersi accorto – rivedendo il video della conferenza in Finlandia – di «aver pronunciato male una parola» sull’estraneità ai fatti dichiarata dal presidente russo in merito al caso «Russiagate».

Trump voltafaccia, il «mistake» e l’errore di pronuncia

Difetti di pronuncia o errori di traduzione. «Non vedo nessuna ragione per la quale dovrebbe essere stata la Russia» è la frase incriminata e al centro delle polemiche. Ma durante la conferenza stampa alla Casa Bianca Trump ha tenuto a precisare che in quel «passaggio chiave della mia dichiarazione ho detto la parola would (dovrebbe) invece che wouldn’t (non dovrebbe)». Una retromarcia per correre ai ripari dopo le accuse di «atto di resa nei confronti di Mosca» nel post conferenza di Helsinki. Ma non finisce qui. Per concludere questa conferenza stampa, il Presidente Usa riesce a farsi un auto-voltafaccia. Prima dichiara di «accettare la conclusione dell’intelligence sull’intrusione russa nelle elezioni del 2016» per poi chiudere dicendo che «potrebbero essere state altre persone, vi sono un sacco di persone in giro».

Trump voltafaccia, la prima reazione arriva dalla Francia

Retromarcia che non passa inosservata neanche in Europa. La prima a intervenire e a dire la sua sulla questione è stata Marine Le Pen. «”Credo che in uno dei due momenti abbia detto quello che pensava, il punto è sapere quando – ha spiegato l’ex leader del Front National -. Trovo stupefacente questo voltafaccia, ma trovo stupefacente anche che una parte della classe politica americana resti incastrata nel passato, in una forma di guerra fredda in cui è necessario che la Russia sia il cattivo e gli Stati Uniti il buono».

 

(foto di copertina: Olivier Douliery/ Abaca Press)

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