Trump twitta che gli stanno rubando le elezioni, ma Twitter lo censura
Il discorso dell'avversario ha visibilmente irritato il presidente uscente
04/11/2020 di Gianmichele Laino
È una sfida di nervi quella che si sta giocando al di là dell’Atlantico. Per questo, il discorso inaspettato di Joe Biden a metà scrutinio ha infastidito in qualche modo il presidente uscente Donald Trump che, al momento, ha risposto come sa fare meglio, ovvero via Twitter. Il candidato repubblicano ha affermato che anche lui rilascerà una dichiarazione nella notte, ma ha ulteriormente rincarato la dose inasprendo i toni. Trump twitta: «Siamo di gran lunga avanti – ha scritto il presidente -, ma stanno provando a rubarci le elezioni: non lo permetteremo. I voti non possono essere espressi dopo che le urne sono chiuse».
LEGGI ANCHE > Joe Biden parla al Paese: «Siamo sulla buona strada per vincere»
Trump twitta che gli stanno rubando le elezioni, ma Twitter lo censura
Tuttavia, a sopresa, Twitter prosegue la sua lotta contro il presidente degli Stati Uniti anche nella notte delle elezioni, mettendo un alert sulla dichiarazione di Donald Trump: «Il contenuto condiviso in questo Tweet, tutto o in parte, è controverso e potrebbe essere fuorviante in merito alla modalità di partecipazione alle elezioni o ad altri strumenti di coinvolgimento della cittadinanza».
We are up BIG, but they are trying to STEAL the Election. We will never let them do it. Votes cannot be cast after the Polls are closed!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) November 4, 2020
Le parole di Trump vanno esattamente nella direzione che alcuni analisti avevano anticipato nei giorni scorsi: ovvero quello di voler dichiarare la vittoria senza aspettare i risultati del voto per posta, tradizionalmente favorevole ai democratici e quest’anno (con oltre 100 milioni di consensi espressi) ancor più decisivi.
Tuttavia, il fatto che qualcuno voglia rubargli l’elezione non fa altro che soffiare sul fuoco del populismo, polarizzando ancor di più il Paese, giustificando anche possibili azioni violente contro cui le forze dell’ordine dei vari stati confederati si sono già preparate.