Beirut, Trump annuncia: “Domenica conference call con gli altri leader”

Il presidente conferma che partecipera' alla chiamata con tutti i rappresentati degli altri Paesi per trovare una strad condivisa su come aiutare il Libano a ripartire

08/08/2020 di Redazione

Anche gli Stati Uniti parteciperanno alla conference call internazionale che domenica mettera’ insieme i leader dei principali Paesi. Quella che sembrava una presenza di routine nei meeting internazionali e’ diventata una notizia e il fatto che Trump su Beirut cerchi l’intesa con la comunita’ internazionale diventa rilevante anche in chiave delle prossime elezioni americane.

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Trump su Beirut cerca l’appoggio degli altri Paesi

Parlando alla stampa, Trump su Beirut ha confermato di aver parlaro con il presidente libanese Michel Aoun, a cui avrebbe annunciato l’invio di 3 aerei dell’esercito carichi di materiale medico, provviste, cibo, acqua e personale medico. Alla chiamata avrebbe partecipato anche il presidente francese Emmanuel Macron, che nei giorni scorsi si e’ recato di persona nella capitale libanese, ancora sconvolta dalle esplosioni che hanno ucciso almeno 154 persone ferendone oltre 5mila, promettendo alla folla inferocita che gli aiuti non sarebbero finiti nelle mani dei politici corrotti, una delle piaghe del Paese mediorentale. L’amministrazione americana ha annunciato venerdi’ di aver previsto oltre 15 milioni di dollari in aiuti,  e che per i prossimi tre mesi saranno donati cibo per 50mila persone e attrezzatura medica per 60mila

Continuano le indagini sulle esplosioni

Mentre l’ipotesi piu’ accreditata per le esplosioni resta quella del cargo da 2700 tonnellate di ammonio nitrato confiscato nel porto della citta’, il presidente Aoun ha ammesso venerdi’ che gli inquirenti cercheranno di capire se la strage potrebbe essere stata causata da una bomba o da altri fattori esterni invece che per negligenza o un qualche incidente. A sostenere fin dal principio l’ipotesi della bomba e’ stato proprio Trump, che prima citando un report delle forze armate Usa e poi parlando di voci e ipotesi, aveva rilanciato la tesi dell’attentato. Una teoria che al momento sembra avere poco seguito persino nell’amministrazione americana, con le varie agenzie che pur indagando su tutte le ipotesi possibili hanno gia’ ribadito, pur se solo in condizioni di anonimita’, che la teoria portata avanti dalla Casa Bianca era quantomeno improbabile.

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