Trump definisce Twitter una disgrazia per la democrazia dopo il ban di Marjorie Taylor Greene

E come lo fa? Sponsorizzando la sua piattaforma social

04/01/2022 di Enzo Boldi

Ci ha sguazzato per anni, lanciando accuse a suon di bufale e diventando il personaggio più amato dai QAnon che lo hanno eletto un idolo quasi biblico. Perché Donald Trump non si è limitato a raccontare storie false (ultime, ma solo a livello temporale, quelle sulle cure anti-covid, come quella del disinfettante da iniettarsi) nella vita reale, ma ha spesso utilizzato le piattaforme social per propinare bufale propagandistiche. Per questo, dopo i fatti di Capitol Hill (è trascorso quasi un anno, ormai) Facebook e Twitter lo hanno bannato definitivamente. E ora torna ad attaccare i social per aver sospeso il profilo Twitter della deputata Repubblicana (di estrema destra e fervente rappresentante delle teorie della cospirazione di QAnon) Marjorie Taylor Greene.

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La storia di questa sospensione definitiva (arrivata in seguito a quattro ban precedenti) l’abbiamo raccontata ieri. Il social dei messaggi brevi, infatti, ha valutato colma la misura dopo l’ultima bufala rilanciata da Greene che aveva utilizzato i dati presi dal VAERS (Vaccine Adverse Event Reporting System) come dati reali sulle reazioni avverse dopo la vaccinazione anti-Covid. E, invece, sappiamo che quella piattaforma raccoglie le segnalazioni che poi devono essere verificate. E la deputata Repubblicana ha spacciato quei numeri come veri e ufficiali, per portare avanti la propria propaganda prima negazionista sulla pandemia e poi contro i vaccini.

Trump vuole che i social consentano di fare disinformazione

E chi poteva difenderla? E perché proprio Donald Trump? L’ex Presidente degli Stati Uniti ha preso la palla al balzo non solo per insultare le altre piattaforme social, ma soprattutto per sponsorizzare la sua (che non ha riscosso un grande successo). E lo ha fatto durante un’occasione pubblica, come riportato da Business Insider: «Marjorie Taylor Greene ha un enorme collegio elettorale di persone oneste, patriottiche e laboriose. Non meritano quello che è successo loro in posti come Twitter e Facebook. Sono noiosi, hanno solo un punto di vista di sinistra radicale e sono odiati da tutti. Sono una vergogna per la nostra nazione». Poi ha invitato tutti a iscriversi a Truth. Mancava solamente una batteria di pentole in omaggio.

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