La deputata americana sospesa definitivamente da Twitter per disinformazione sui vaccini

Marjorie Taylor Greene era stata sospesa già in precedenza, anche dopo le false accuse di frode elettorali

03/01/2022 di Enzo Boldi

Segue da sempre le teorie di QAnon, tanto da propinare ai suoi elettori la teoria del complotto dietro la sconfitta alle ultime elezioni USA di Donald Trump e le minacce rivolte (sempre sui social) ad Alexandria Ocasio-Cortez. E, per mantenere la barra dritta sulla rotta delle cospirazioni, si è resa protagonista di narrazioni false sui vaccini anti-Covid. La misura era diventata colma e Twitter ha deciso – dopo alcune sospensioni già arrivate in passato – di bloccare definitivamente l’account social personale della deputata Repubblicana (con tendenze all’estrema destra) Marjorie Taylor Greene.

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«Twitter è un nemico dell’America e non può gestire la verità. Va bene, mostrerò all’America che non abbiamo bisogno di loro ed è ora di sconfiggere i nostri nemici. Non possono completare con successo una rivoluzione comunista quando le persone dicono la verità. Le piattaforme di social media non possono impedire che la verità venga diffusa in lungo e in largo. Big Tech non possono fermare la verità. I Democratici Comunisti non possono fermare la verità. Io sto con la verità e le persone. Supereremo!». Questo il messaggio social – su Instagram – che accompagna l’annuncio della sua sospensione definitiva del profilo Twitter. 

 

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Marjorie Taylor Greene, la deputata sospesa da Twitter

Ma qual è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso di Twitter? Innanzitutto occorre sottolineare come la sospensione definitiva (al culmine di altre sospensioni a tempo) sia arrivata solamente al suo profilo personale e non a quello “istituzionale” che risulta essere attualmente attivo. Perché il social sospende e prende provvedimenti nei confronti dei singoli profili e non sulla persona. E su quel profilo definitivamente bloccato, nelle scorse settimane, Marjorie Taylor Greene aveva parlato (un dato falso, in seguito spiegheremo il perché) di “migliaia di decessi e reazioni avverse in seguito all’immunizzazione anti-Covid”.

Una bufala. Il dato citato dalla deputata QAnon Repubblicana, infatti, faceva parte del VAERS (Vaccine Adverse Event Reporting System). Di cosa si tratta? Lo avevamo spiegato in un’altra occasione per smentire la storia di una bambina morta il 3 marzo dopo aver ricevuto la prima dose di Pfizer. Lì avevamo già spiegato che l’immunizzazione per quella fascia d’età non era ancora iniziata e avevamo parlato per la prima volta del VAERS. Che cos’è quella piattaforma? «Il database Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) contiene informazioni sulle segnalazioni non verificate di eventi avversi (malattie, problemi di salute e o sintomi) a seguito dell’immunizzazione con vaccini autorizzati dagli Stati Uniti. Le segnalazioni sono accettate da chiunque […] I rapporti VAERS da soli non possono essere utilizzati per determinare se un vaccino ha causato o contribuito a un evento avverso o una malattia. I rapporti possono contenere informazioni incomplete, inesatte, casuali o non verificabili. La maggior parte delle segnalazioni al VAERS sono volontarie, il che significa che sono soggette a pregiudizi. Ciò crea limitazioni specifiche su come i dati possono essere utilizzati scientificamente».

Si tratta, dunque, di segnalazioni non verificate in cui ogni singolo cittadino può inviare la propria dichiarazione di reazione al vaccino (anche fatale). Il VAERS, dunque, non è un report ma solamente una serie di segnalazioni che devono poi essere verificate. E la deputata Repubblicana Marjorie Taylor Greene ha condiviso quei dati spacciandoli per verità assoluta.

(foto di copertina: da Instagram)

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