Quanto impatta il racconto di un luogo nei social sull’interesse della collettività verso quel posto?

Negli ultimi anni, da quando la viralità dei Reels e dei TikTok ha detto preso il sopravvento, alcuni luoghi, città, locali sono diventati oggetto di un grande interesse pubblico. Ma quali sono gli elementi che rendono virale un contenuto? E quanto la sola viralità è sufficiente a determinare il successo di un content creator?

08/04/2023 di Giorgia Giangrande

Cosa vuol dire essere un travel creator? Vuol dire, anzitutto, che la risposta cambia anno dopo anno, mese dopo mese, giorno dopo giorno. E non è un’esagerazione. C’è stato un tempo in cui creare contenuti sul travel era qualcosa di simile a un diario di bordo; poi c’è stato un tempo in cui le foto hanno sostituito le parole e, allora, attraverso queste, si presentavano mete e luoghi a persone che quelle mete e quei luoghi li potevano solamente sognare. Poi c’è stato un tempo, il più recente – adatto a creator come Whereyouneedtobe – in cui il video breve ha sostituito le foto e in cui la priorità non è più tanto il racconto, la sostanza, quanto l’aggancio con cui quella sostanza viene presentata. O meglio, la chiave di narrazione.

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Come un pub conosciuto solo dai locals fa il giro del mondo grazie a una travel creator

Nel paragrafo precedente, abbiamo già accennato all’importanza del modo in cui un luogo vada presentato al pubblico per poter fare la differenza rispetto alla moltitudine di contenuti che lo riguardano già. Ci spieghiamo con un esempio: è facile presentare con un Reel di 40 secondi le principali bellezze di Roma; è meno immediato, invece, trovare un modo alternativo per farlo. Come Gabriella, travel creator 28enne, che lo ha fatto replicando le scene di Lizzie McGuire nel suo sogno italiano.

Sullo stesso filone, poi, si colloca anche la sensibilità di individuare dei luoghi particolari, anzi, insoliti (come titolerebbe qualsiasi TikTok/Reel che aspira alla viralità). Meravigliosi punti prospettici da cui guardare una città; aneddoti che uniscono storia e mistero; locali ispirati alle serie televisive; cocktail a tema Disney. Quest’ultimo esempio è il più calzante: è la storia di un pub siciliano, conosciuto solamente dai locals, che – dopo che una creator ha pubblicato un Reel per presentarlo alla propria community – ha fatto il giro del mondo, diventando tra i più ambiti di Catania, tappa fissa per chiunque passi dalla città. È questa anche la potenza dei social: quella di determinare con poco il successo di un’attività commerciale. Sta in questo la bravura di un content creator: nel raccontare in modo diverso quel che molti raccontano allo stesso modo.

Perché un’azienda oggi dovrebbe affidarsi a un travel creator come Whereyouneedtobe

Entrare nell’ottica per cui una persona normale – ma con molto seguito sui social – possa rappresentare i valori di un’azienda o di un brand non è cosa semplice. Serve tempo, servono anni. Il mercato dell’influencer marketing è talmente tanto recente e continuamente in divenire che non si possono ancora avanzare valutazioni universalmente corrette. Ci sono aziende legate ancora al modello televisivo di fare pubblicità, dell’irresistibile sapore, della scioglievolezza, dell‘analcolico biondo che fa impazzire il mondo. La comunicazione pubblicitaria sui social da parte dei content creators, invece, è tutt’altra cosa. È inserire il nome di un marchio nella propria vita quotidiana, in modo mimetico, naturale. Ed è anche l’azienda che accetta che questo accada, affidando letteralmente i propri valori a qualcun altro. Non a un attore con un agente che spinge affinché diventi il volto di quel prodotto. Bensì a una persona che, da casa propria, realizza dei contenuti. Solamente con il proprio smartphone.

Senza regia, senza effetti tecnici particolari. Solo con la propria creatività e con delle linee guida generali. È il caso di ParkingMyCar, una realtà tutta italiana che funge da aggregatore delle migliori soluzioni di parcheggio per tutti i porti e gli aeroporti italiani. E non solo. ParkingMyCar ha una mission: evitare ai viaggiatori la preoccupazione di dover pensare al parcheggio prima di una partenza. Perché parcheggiare in aeroporto non dovrebbe essere stressante o complicato, ma il primo passo di un viaggio ben organizzato. La start-up sin da subito ha deciso di affidarsi alle potenzialità dei content creator, per posizionarsi nel mercato e per arrivare a quante più persone possibili, anche attraverso la creazione di codici sconto ad hoc che i creator scelti propongono alle proprie community. A partire da questi semplici elementi, ParkingMyCar ha puntato la scorsa estate sulla collaborazione con il profilo TikTok di Whereyouneedtobe.

In conclusione, va detto che, se in questo momento storico dei social network i content creators crescono a vista d’occhio per via della facile possibilità di andare virali, in fin dei conti, è l’originalità a fare la differenza. Ed è su questa che le aziende che investono sull’influencer marketing puntano sempre di più. D’altra parte, però, non tutte le aziende optano per questa linea: l’originalità non è sempre premiata dagli algoritmi e se un contenuto non raccoglie tante views ha meno valore per chi si ferma alla superficie. E allora, il valore aggiunto per un’azienda sta lì: nell’intercettare, anche in un Reel con poche views, le potenzialità di un content creator. L’originalità con cui sarebbe in grado di traghettare i suoi valori.

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