Travaglio formerà un governo-ombra del Fatto: «Siamo liberi e rompipalle e continueremo a esserlo»
05/09/2019 di Redazione
Marco Travaglio è pronto a sorvegliare sul governo giallo-rosso. Quello che si è formato ieri, con Giuseppe Conte presidente del Consiglio per la seconda volta e con 21 ministri. Un governo senz’altro giovane (con l’età media di poco superiore ai 45 anni), un governo che – almeno sulla carta – dovrebbe avere molta attenzione nei confronti del Mezzogiorno, un governo che ha una donna ogni tre posti (sette è il numero complessivo).
Travaglio governo ombra al Fatto Quotidiano
Ovviamente, il Fatto Quotidiano ha caldeggiato sin da prinicipio l’alleanza tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle (i cui elettori rappresentano da sempre il pubblico preferito della testata diretta da Marco Travaglio). Tuttavia, non basta la formazione di un governo per far felice il cittadino: bisogna anche che questo governo operi bene.
Per questo motivo, dunque, il direttore del Fatto Quotidiano ha affermato che in redazione si continuerà a vigilare sulle azioni dei nuovi rappresentanti dell’esecutivo, addirittura formando una sorta di governo-ombra (Travaglio lo ha chiamato proprio così) che possa assegnare a ciascun ministro un giornalista che, da cane da guardia dell’informazione, dovrebbe seguirne le gesta.
Travaglio governo ombra: «Siamo un giornale libero»
«Siamo un giornale libero, cioè critico e rompipalle – ha scritto Travaglio – e continueremo a esserlo. Quindi tratteremo il Conte-2 come gli altri governi, senza pregiudizi negativi né positivi: applausi se farà bene, fischi se farà male». Ora, al di là di questa impostazione da stadio che non ha fatto benissimo alla politica negli ultimi mesi, Marco Travaglio ha già espresso i suoi punti fermi di partenza: ok a Giuseppe Conte, bene il fatto che siano stati scelti incensurati, giudizio di grande attesa per Nunzia Catalfo al lavoro e per Beppe Provenzano al Sud o Paola Pisano all’Innovazione (sono stati addirittura definiti ‘eccellenze’).
Il ministro Costa e Alfonso Bonafede sono stati definiti come ‘l’usato sicuro’, mentre Travaglio è critico sul triste remake di Franceschini. Ora, aspettiamo il risultato delle indagini del governo ombra del Fatto Quotidiano. Una versione rinnovata, questa sì, di quanto faceva il Partito Comunista con i tanti (troppi) governi della Democrazia Cristiana. Chissà se anche questo piacerà.