I giornalisti del Fatto a Travaglio: «Il giornale ha perso la sua terzietà». Lui: «Nessuno mi ha mai dato del tifoso»
24/05/2019 di Redazione
Ogni mercoledì al Fatto Quotidiano va in scena una riunione di redazione. Quella dell’ultima settimana è stata particolarmente infuocata: dall’assemblea, infatti, è venuto fuori un documento che accuserebbe Marco Travaglio, direttore del cartaceo, di aver fatto perdere la terzietà al giornale. I giornalisti della testata, infatti, lo accusano di essere eccessivamente schierato su posizioni pro-M5S. Il documento è arrivato direttamente sulla scrivania del direttore Travaglio che, nella giornata di ieri, si sarebbe presentato al cospetto della redazione per comunicare il suo pensiero.
Travaglio si difende dalle accuse della redazione del Fatto
A ricostruire la giornata ci ha pensato la testata Il Foglio. Stando a quanto riferito dal giornale di Claudio Cerasa, infatti, Travaglio si sarebbe presentato in redazione con un foglietto, letto ad alta voce ai suoi giornalisti. Il messaggio più importante sarebbe stato questo: «In trentacinque anni di professione nessuno mi aveva mai detto che sono un tifoso».
Travaglio, dunque, ha rivendicato la sua imparzialità, smentendo di fatto la sua redazione. E chi era presente lì ha anche raccontato di come il direttore della testata abbia affrontato la riunione a testa bassa, senza guardare in faccia nessuno. Inoltre, avrebbe comunicato che – d’ora in avanti – non parlerà più con nessun componente della sua redazione, ma soltanto con i suoi quattro vicedirettori.
Le posizioni di Travaglio vicine al M5S
Marco Travaglio è stato al centro di diversi talk-show televisivi nell’ultimo anno, da quando il M5S è andato al governo insieme alla Lega. Si è trattato sempre di occasioni in cui il direttore della testata ha espresso opinioni favorevoli ai pentastellati, soprattutto sull’anticorruzione voluto da Alfonso Bonafede, sul reddito di cittadinanza e su alcune decisioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte nelle sedi internazionali. Invece, è stato più critico con le posizioni di Luigi Di Maio e di alcuni ministri come ad esempio Danilo Toninelli. In più, ha criticato il Movimento 5 Stelle (facendogli la paternale) quando ha salvato Matteo Salvini dal giudizio del tribunale dei ministri e dispensando sempre consigli al partito in situazioni delicate (quelle che, per la maggior parte delle volte) prevedevano un confronto diretto con la Lega.
Del resto, la platea dei lettori del Fatto Quotidiano è sempre stata molto sensibile alle argomentazioni del Movimento 5 Stelle e Marco Travaglio non ha fatto altro che assecondare questo gusto dei lettori. Ma, in redazione, a quanto pare, è arrivato il momento del rendiconto.
(Foto Zumapress da archivio Ansa: Daniela Parra Saiani / Pacific Press via ZUMA Wire)