Trap Generation, gioielli dentali e tatuaggi in volto: «Così mostriamo il successo»

È la prima cosa che salta alla vista: tutuaggi, tatuaggi ovunque. La musica trap, così lontana dai gusti musicali di tutte le generazioni, tranne di quella che l’ascolta, ha fatto del tatuaggio in volto e dei gioielli in mostra il proprio simbolo. «Negli anni Novanta c’erano i tribali, oggi il tatuaggio in faccia è figlio della cultura trap – esordisce Jake la Furia – ce l’hanno tutti: come la cresta per i punk e le borchie per i metallari».

«Tatuaggi d’impatto come la musica che ascoltiamo»

Pepe Maniak, considerato il tatuatore di riferimento della sottocultura giovanile, racconta così il suo stile: «Ho cercato di creare un tratto ‘trap’: linee con un impatto, come la nostra musica che è cruda. I tatuaggi in vista, come nel volto e nelle mani, – continua – te li fai solamente se non hai paura del giudizio degli altri.» Il tatuaggio deve essere ostentato ed impresso in ogni parte del corpo. «Prima c’era il bisogno di aggregarsi: ti facevi un tatuaggio uguale per assomigliare ad altre persone, come i delinquenti e marinai che lo facevano per riconoscersi fra di loro. Oggi  – conclude Pepe Maniak è una cosa che si fa per uscire dal gregge: mi tatuo per essere diverso».

Noyz, che non solo è cantante ma ha anche esercitato come tatuatore, ha però una opinione diversa di questo trend fra i giovani: «In dieci anni di tatuaggi mi è stato chiesto di tatuare il volto: ho rifiutato. Anche per le mani è così: non puoi scriverti “Muori giovane“, tanto lo sai che fra dieci anni la pensi diversamente, a meno che non sei morto, e allora…». «Nel mondo del rap internazionale è normale essere ‘barocchi’ – aggiunge Ernia – in Italia è invece una novità della trap».

Gioielli dentali e tatuaggi in volto: il lusso e il successo si ostenta

Un ritorno, quello al passato dell’Hip Hop con gioielli e macchine bene in vista, che Simone Tucci, che cura i rapporti con gli artisti di Myda, laboratorio milanese fra i primi a costruire gioielli dentali, ricollega alla recente moda del grillz, il gioiello che ricopre tutte o parte delle arcate dentali che è estremamente di moda nell’ambiente: «Ormai il grillz è un simbolo così forte nelle nuove generazioni che ha soppiantato il motorino come simbolo della giovinezza: prima si sognava il motorino, oggi il grillz e l’oggetto in oro». Una novità solo italiana, perché appunto, il grillz è stato indossato per anni dagli artisti d’oltreoceano, come precisa Matteo Pappalardo, orafo e odontotecnico: «Rispetto all’originale americano da noi il grillz ha una accezione più vicina al lusso, come il tatuaggio, non è più qualcosa da carcerati».

Che sia una tendenza in grado di essere apprezzata o meno dalle generazioni più grandi non importa. La body modification fa parte integrale del movimento musicale. «A me piace far vedere dove sono arrivato tramite il mio corpo – conclude Vegas Jones – è come quando tempo fa ci si comprava il Rolex per mostrare alla moglie che si era “arrivati”, ora io mostro i miei gioielli al pubblico, ma il motivo è lo stesso».

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