La domanda dell’elettore a Trump: “Perché ci ha traditi?”

Il presidente Usa ha partecipato a una townhall organizzata da ABC per rispondere alle domande dei cittadini e provare a risalire nei sondaggi dopo gli ultimi scandali

16/09/2020 di Redazione

La townhall di Trump su Abc regala sorprese e una certezza: il presidente degli Stati Uniti non chiede scusa. A sette settimane dal 3 novembre e a due settimane dal primo dei dibattiti tra lui e Joe Biden, Donald Trump incontra elettori ancora indecisi nell’evento organizzato in Pennsylvania, uno degli Stati chiave delle prossime elezioni.

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L’elettore conservatore alla Townhall di Trump

Il colpo basso, durante la townhall di Trump non è però arrivato dal conduttore George Stephanopoulos, ma da un Paul Tubiana, un elettore che si è auto identificato come conservatore, pro-life e sostenitore del presidente nel 2016 ma che dall’alto della sua malattia, il diabete, ha chiesto a Trump “perché ha tradito le persone vulnerabili come me?”. Una domanda secca e diretta, dopo che l’uomo aveva raccontato come ogni giorno debba districarsi tra persone che non rispettano il distanziamento sociale e non indossano mascherine chiedendo perché il presidente avesse “tolto il piede dall’acceleratore” nella lotta al virus dopo il 1 maggio. Parole che hanno preso di sorpresa Trump, che ha ovviamente negato ogni responsabilità da parte della sua amministrazione per poi partire all’attacco. “Non lo abbiamo fatto” la prima risposta del presidente, che poi dopo aver ribadito di aver “lavorato molto duro” è tornato ad attaccare la Cina, “che non avrebbe mai dovuto far succedere” quello che è successo, oltre a rivendicare il lavoro svolto con i ventilatori e i vaccini, “siamo davvero vicini a un vaccino” ha ripetuto il presidente tornando a far intendere che la svolta potrebbe arrivare prima del voto nonostante i dubbi espressi dai democratici e dagli scienziati della Food and Drug Administration.

L’attacco a Obama durante la townhall di Trump

Immancabile poi nella townhall di Trump è arrivato l’attacco a Barack Obama e alla sua amministrazione che, secondo il presidente, “ci avrebbe messo anni per avere un vaccino a causa della FDA e di tutti le approvazioni necessarie”. Step saltati dall’amministrazione Trump con il presidente che infatti si è vantato del fatto che l’arrivo del vaccino potrebbe essere questione “di tre, massimo quattro settimane”. Quando poi Stephanopoulos ha chiesto a Trump come spiegasse il fatto che nonostante i suoi proclami sull’ottimo lavoro del suo governo gli Stati Uniti con il 4 per cento della popolazione mondiale avessero il 20 per cento delle morti, il presidente ha ribadito ancora una volta che, secondo lui, è tutta colpa dell’alto numero di test fatti negli Stati Uniti.

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