Toratora è un trend in ascesa: i viaggi a sorpresa conquistano la community social

Creators, influencer e utenti comuni che usano Instagram: l'ascesa dei viaggi a scatola chiusa

09/07/2021 di Gianmichele Laino

«Cosa mi auguro come destinazione a sorpresa per il progetto Toratora? Magari di diventare leader in Europa per questa proposta turistica». Sorride, Francesco Simeone (CEO di Toratora), quando gli facciamo questa domanda. Del resto, le premesse per indicare questa come “destinazione a sorpresa” della sua azienda ci sono tutte. ToraTora è un trend in ascesa, che ha rapidamente conquistato innanzitutto le nuove generazioni. E che usa i social network in maniera strategica: il miglior testimonial per i viaggi a scatola chiusa è lo storytelling da parte di chi li vive.

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Toratora, il nuovo trend dei viaggi a scatola chiusa

Toratora funziona così: si prenota una esperienza sulla piattaforma dedicata, ma la meta del viaggio verrà resa nota soltanto qualche giorno prima della partenza. Le diverse tipologie di pacchetti hanno delle caratteristiche in comune e che si ripetono per tutte le soluzioni (la categoria degli alberghi, ad esempio, o la possibilità di integrare esperienze extra oltre al viaggio e al soggiorno), ma – nella stragrande maggioranza dei casi – i clienti che si rivolgono a Toratora non hanno la minima idea di dove vivranno la loro vacanza, fino a una settimana prima della partenza. Un nuovo modo per vivere l’esperienza del viaggio. L’idea – in qualche modo – di procedere verso l’ignoto.

«Noi siamo nati nel 2018 – spiega Francesco Simeone a Giornalettismo -. Già nel primo anno questo trend andava molto bene. Poi, però, c’è stata la pandemia ed è arrivato un periodo molto difficile. Quest’anno, però, ci sono stati alcuni elementi che hanno portato questo trend a riesplodere: innanzitutto, la voglia di tornare a viaggiare. Noi siamo una generazione che ha sempre amato girare il mondo e questo periodo di pandemia ha rappresentato un grande limite. Poi, ovviamente, c’è il fattore sorpresa, l’adrenalina, lo scartare il regalo. Infine, noi offriamo la sicurezza: noi monitoriamo quotidianamente la situazione in ogni Paese e – di conseguenza – la scelta delle destinazioni; poi diamo tutte le informazioni agli utenti sulle procedure di sicurezza da seguire, a seconda della loro situazione, se sono vaccinati con due dosi, con una sola dose, se sono guariti dal Covid, se hanno fatto un tampone. Anche durante il viaggio, poi, diamo una mano nella prenotazione dei test da fare nella destinazione finale: così facendo, l’utente non deve preoccuparsi di nulla, se non di divertirsi».

Il risultato si è visto già nei mesi di aprile e maggio del 2021, quando Toratora ha registrato una crescita del 300% delle richieste di esperienze di viaggi a scatola chiusa. Merito anche di una piattaforma digitale intuitiva e davvero alla portata di tutti, con assistenza guidata fino alla prenotazione. L’utente può personalizzare il suo viaggio, può effettuare delle scelte particolari (bene in evidenza nel processo di prenotazione), ma – alla fine – la destinazione verrà scoperta solo alla vigilia della partenza. È il principio su cui si fonda Toratora e che sta attraendo anche la grande platea dei social network.

«Per noi lo storytelling del viaggio lo fa l’utente. Dall’attesa dello scoprire la destinazione, fino al viaggio. Le nostre esperienze sono raccontate su tutte le piattaforme, da Instagram, a TikTok, passando per Facebook, utilizzato ancora dalle persone un po’ più adulte, e per YouTube. Noi creiamo una community che ci permette di rendere i nostri utenti dei veri e propri ambassadors». E da questo schema non si sottraggono nemmeno gli influencer, con cui Toratora collabora con continuità: «Poche settimane fa è partito con noi il noto youtuber Marcello Ascani ed è stato a Palma di Maiorca. In passato abbiamo fatto dei viaggi con Il Signor Distruggere e Barbascura, ma anche con influencer noti all’estero che ci permettono di allargare il nostro orizzonte su più mercati, come quello del Portogallo o della Germania».

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