La bella lezione dei tifosi del Napoli a chi, una settimana fa, li aveva chiamati ‘coronavirus’

Era venerdì 21 febbraio. L’emergenza coronavirus in Italia era appena iniziata, partita dal focolaio del Lodigiano. Quando ancora non si aveva, in maniera distinta, la percezione di quanto sarebbe accaduto successivamente, i tifosi del Brescia avevano pensato bene di insultare i calciatori e i tifosi Napoli, sostituendo l’odioso «Napoli colera» con «Napoli coronavirus» nei loro cori da stadio. Cori che, per inciso, erano costati alla società 10mila euro di multa. Una sanzione sempre troppo leggera per casi come questo. Ieri, prima di Napoli-Torino, i tifosi partenopei hanno voluto rispondere, lanciando un messaggio di solidarietà dalla curva B: «Nelle tragedie non c’è rivalità, uniti contro il Covid-19».

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Tifosi Napoli solidali con le popolazioni colpite da coronavirus

Un bel segnale in un finesettimana molto complesso per il calcio italiano. Soltanto sabato mattina, a cinque ore dal fischio di inizio della prima partita che sarebbe stata poi rinviata al 13 maggio, la Lega Serie A ha deciso di non far disputare a porte chiuse cinque match del massimo campionato italiano, tra cui Juventus-Inter. Si trattava di partite che erano state inizialmente previste a porte chiuse. Una decisione che ha provocato più di un malumore e che potrebbe aver minato definitivamente la regolarità del campionato di Serie A, con squadre in corsa per lo scudetto (si veda l’Inter) che rischiano di non avere giorni a disposizione per recuperare le partite non disputate fino a questo momento.

A Napoli, però, si è giocato. Nonostante in Campania i contagi da coronavirus siano ormai diffusi (il numero, nella giornata di ieri, è salito fino a superare i contagi del Piemonte, regione dove Juventus-Inter non si è disputata a causa dell’emergenza coronavirus), ieri allo stadio San Paolo c’era il pubblico delle grandi occasioni, con circa 40mila spettatori. Dalla curva è arrivato un messaggio di solidarietà per le popolazioni colpite dall’epidemia. Il modo migliore per rispondere a chi, scioccamente, non sa far altro che insultare.

FOTO dall’account Twitter del cronista Carlo Alvino

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