Thierry Henry a gamba tesa sui social: «Guadagnano con l’odio»

L'ex calciatore sta boicottando le varie piattaforme dallo scorso mese di marzo e proseguirà nella sua battaglia fino a che non si interverrà seriamente per porre fine a una situazione che, più volte, ha travalicato i limiti del buon senso

03/11/2021 di Enzo Boldi

Non fanno nulla per bloccarlo. Anzi, i social traggono profitto dall’odio. A parlare è Thierry Henry – ex calciatore di Monaco, Juventus, Arsenal e Barcellona e campione d’Europa e del Mondo con la Nazionale francese – che da tempo conduce una battaglia contro le piattaforme social. Secondo l’ex attaccante, ora assistente del cittì belga Roberto Martínez, le società che gestiscono e amministrano i vari social network (con particolare riferimento a Facebook, anzi Meta, e alla sua galassia, ma anche Twitter) guadagnano anche attraverso quella comunicazione aggressiva, violente e (a più riprese) razzista portata avanti da molti utenti.

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L’ex stella del calcio francese ha parlato al Web Summit di Lisbona, sottolineando un aspetto che era stato evidenziato già da altri: il ritardo dei social network nella gestione di fenomeni d’odio e razzismo. Perché se quasi nulla è stato fatto per cercare di prevenire tutto ciò (se non sporadiche iniziative che lasciano il tempo che trovano, viste le evidenze continue), ancor meno è stato fatto per reagire tempestivamente e mettere a tacere gli haters che si macchiano di linguaggio offensivo, xenofobo e razzista.

Ma Thierry Henry non si limita a una visione esterna di questo ed entra a gamba tesa con una dichiarazione molto ben mirata: «Quando scopri che generano denaro attraverso l’odio, è molto difficile quando la tua medicina è il tuo veleno. Essere genuini ed essere gentili non genera denaro. Non stanno davvero cercando di cambiare nulla al riguardo».

Thierry Henry accusa i social di guadagnare con l’odio

Le parole dell’ex calciatore sono state raccontate dal The Guardian che riporta anche altre posizione molto dure e nette nei confronti delle società che gestiscono i social network. Perché la battaglia di Henry va avanti da diversi mesi: era lo scorso marzo quando – dopo alcuni episodi di intolleranza razzista nei confronti di alcuni calciatori inglesi (poi perpetrati anche dopo la sconfitta nella finale Mondiale contro l’Italia) – decise di annunciare il suo allontanamento dalle piattaforme social. Una scelta che provocò analoghe decisioni a cascata, anche da parte dei club della Premier League e di alcune società che militano nella Scottish League.

Questa mobilitazione simbolica, però, non ha cambiato praticamente nulla. L’odio, il bullismo e il razzismo continuano a essere pane quotidiano sulle varie piattaforme. Per questo motivo l’ex stella francese ha deciso di proseguire il suo digiuno dai social. E lo fa raccontando un retroscena: a più riprese aveva tentato di mettersi in contatto con le società che gestiscono le diverse piattaforme, senza mai ricevere una risposta. Poi, quando decise di tirarsi fuori dal mondo dei social «tutti volevano parlare con me».

(foto IPP/zumapress)

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