I giornalisti del Tg2 si ribellano alla linea filo-Salvini di Sangiuliano

06/08/2019 di Redazione

Valerio Lo Muzio e Giorgio Mottola. Sono i nomi dei due giornalisti che sono entrati nel mirino di Matteo Salvini nell’ultima settimana. Per questo motivo, anche dal Tg2 sovranista – quello diretto da Gennaro Sangiuliano – si è alzata qualche voce di protesta. La testata, dopo il giro di nomine in Rai targato governo giallo-verde, ha assunto un indirizzo molto ben preciso. Tanto che il direttore Sangiuliano, ultimamente, presenzia – come moderatore – anche alle feste della Lega.

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Per questo motivo, circa sessanta redattori – l’elettorato di riferimento del rappresentante in comitato di redazione di Lorenzo Santorelli – hanno chiesto che la testata emanasse un comunicato stampa di solidarietà nei confronti dei due giornalisti dileggiati da Matteo Salvini. Una posizione che non è piaciuta agli altri due rappresentanti dei cronisti in cdr, ovvero Luciano Guelfi e Fabio Chiucconi che hanno un indirizzo molto più filo-Sangiuliano.

Questi ultimi hanno proposto, oltre al comunicato di solidarietà per Valerio Lo Muzio e Giorgio Mottola, di redigere un comunicato anche in difesa di Maria Antonietta Spadorcia, giornalista del Tg2 che è stata messa nel mirino del deputato del Partito Democratico Michele Anzaldi: quest’ultimo aveva evidenziato come, proprio nel caso della domanda di Giorgio Mottola, sia stata proprio la giornalista del Tg2 a offrire un’ancora di salvezza a Matteo Salvini, ponendo una domanda su tutt’altro argomento.

Gli schieramenti opposti all’interno del Tg2

Alla fine, però, Lorenzo Santorelli si è impuntato e ha fatto sapere che nel Tg2 c’è una evidente spaccatura: poco meno della metà dei cronisti della testata della seconda rete Rai, infatti, non sembrano condividere la svolta filo-salviniana del telegiornale. «Nel giro di poche ore, il ministro dell’Interno ha dileggiato due giornalisti che gli avevano posto domande a suo giudizio sgradite. Dunque due professionisti che stavano semplicemente facendo il proprio lavoro, uno dei quali, oltretutto, per il Servizio pubblico. A loro va la solidarietà dei colleghi del Tg2, sia tra i 64 che mi hanno votato, sia tra quelli che non lo hanno fatto, che si riconoscono nella mia sensibilità – ha scritto il rappresentante del cdr -. Un uomo di governo, non rispondendo alle domande, nega il primo contrappeso di tutte le democrazie: la libertà di stampa, sancita dalla nostra Costituzione».

Nelle logiche interne ai telegiornali della Rai fare un atto del genere equivale a dimostrare molto coraggio. Spesso, non essere allineati con le posizioni politiche dei vertici, comporta diverse conseguenze sul lavoro quotidiano. Probabile che non sia così in questo caso, dal momento che Gennaro Sangiuliano – sebbene molto franco nelle sue scelte di campo – ha spesso lasciato spazio al dialogo interno, anche quando era vicedirettore del Tg1. Bisogna attendere senz’altro le prossime mosse per capire che effetto ha fatto questo comunicato stampa all’interno del Tg2.

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