La vera storia del ‘rapimento’ del calciatore della Fiorentina Aleksa Terzic

20/11/2019 di Enzo Boldi

La notizia che sta circolando in queste ore sul rapimento di Aleksa Terzic è una vera e propria iperbole di quanto realmente accaduto. Il giovane difensore della Fiorentina, infatti, non è rimasto vittima di un tentativo di sequestro di persona da parte di una banda criminale serba, ma solamente (si fa per dire) del furto della propria automobile. A smentire le ricostruzioni comparse su diversi organi di stampa – che hanno preso spunto da alcuni siti online della Serbia – è lo stesso club viola che ha ridimensionato la notizia che, nel frattempo, era diventata virale.

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«Non si è trattato di rapimento ma del furto della sua auto», ha spiegato la Fiorentina ricostruendo nel dettaglio quanto accaduto questa notte a Novi Beograd, un quartiere della capitale della Serbia. Il calciatore, infatti, era Nornato nella sua terra natìa dopo esser stato convocato dal cittì della Nazionale under-21 per disputare il match valido per sesta giornata di qualificazione ai Campionati Europei di categoria.

Aleksa Terzic e il non tentativo di rapimento

Dopo il ritorno da Nis, cittadina nel sud della Serbia, Aleksa Terzic è tornato a Belgrado. E proprio lì la sua macchina è stata fermata da due uomini che hanno costretto il calciatore delle fiorentina e le persone a bordo con lui a scendere dalla sua Bmw. Poi la fuga nella notte serba, prima di essere fermati, poche ore dopo, dalla Polizia che li ha arrestati.

Stasera il ritorno a Firenze

Nessun rapimento, quindi. Il tam tam mediatico e sui social ha ingigantito una vicenda che seppur grave, non è arrivata fino al sequestro di persona. Il calciatore della Fiorentina tornerà in Toscana tra questa sera e domani mattina, dopo aver sbrigato tutte le pratiche dopo la sua denuncia e l’arresto dei banditi che gli avevano rubato l’automobile. Ma non lo hanno mai provato a rapire.

(foto di copertina: Maurizio Borsari/AFLO)

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