Rizzoli ha ammesso che gli arbitri stanno arbitrando male
19/11/2019 di Redazione
Nicola Rizzoli è il designatore degli arbitri italiani. Oggi, a Roma, si è svolto un incontro tra gli allenatori e l’Associazione Italiana Arbitri, per fare il punto della situazione in Serie A e non solo, approfittando della sosta per le nazionali. Non sono mancati spunti interessanti, con l’analisi di diverse situazioni controverse che si sono verificate nel corso di questa prima parte di stagione. In modo particolare, si è discusso di Var e della possibilità che gli arbitri siano fortemente condizionati dagli assistenti che operano al monitor della moviola.
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Nicola Rizzoli ha detto che gli arbitri hanno diretto male le gare
Non sono mancati i momenti di tensione, come quando ha parlato Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli. Ha trovato il modo di far notizia, nonostante il silenzio stampa che da qualche giorno sta circondando la sua squadra, dopo la decisione del presidente Aurelio De Laurentiis, l’ammutinamento dei calciatori e le prestazioni scadenti dell’11 azzurro.
«Per essere chiari – ha detto Ancelotti -: durante Napoli-Atalanta la decisione è stata sbagliata o no?». Rizzoli ha dato ragione all’allenatore di Reggiolo. «Benissimo, dopo questa potrei anche andarmene». Tuttavia, il suo ragionamento è andato avanti. Il mister ha spiegato il suo punto di vista: secondo lui, gli arbitri meno esperti sarebbero eccessivamente condizionati da quelli, più anziani, che stanno in cabina Var.
Il siparietto tra Nicola Rizzoli e Carlo Ancelotti
Quest’ultimo aspetto è stato rifiutato da Rizzoli, che tuttavia non ha avuto remore nel dire: «Se ci sono stati così tanti episodi analizzati dal Var, vuol dire che non stiamo arbitrando bene. Sul fallo di mano non abbiamo avuto quella chiarezza che ci saremmo aspettati all’inizio. Ecco perché ci sono stati episodi così controversi».
Nel corso dell’incontro è emersa la volontà, a quanto pare, di dare chiarimenti sul web: gli arbitri interromperebbero quello che fino a questo momento è stato considerato un tabù, ovvero il fatto di non commentare gli episodi controversi emersi nel corso della partita.