L’annuncio di Conte: «Il governo ridiscuterà interamente il progetto Tav»

09/03/2019 di Enzo Boldi

Alla fine a spuntarla è stata la linea del Movimento 5 Stelle. Non quella attuata in campagna elettorale (non solamente nell’ultima, ma anche nelle precedenti) ma quella scritta nel contratto di governo firmato con la Lega. E a metterci la faccia e la firma è stato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha comunicato la decisione del governo di discutere integralmente la Tav, la ferrovia ad ala velocità che doveva (e dovrebbe) collegare Torino e Lione.

«Oggi è stata una mattinata di intenso lavoro che ha prodotto i suoi frutti. Ho inviato una lettera alla Telt, società incaricata della realizzazione della Tav Torino-Lione, invitandola ad astenersi, con effetti immediati, da qualsiasi ulteriore attività che possa produrre ulteriori vincoli giuridici ed economici per lo Stato italiano con riguardo ai bandi di gara – ha scritto su Facebook Giuseppe Conte -. Ho chiarito che questo governo e le forze politiche che lo sostengono si sono impegnati a ‘ridiscutere integralmente’ questo progetto e che abbiamo intenzione di interloquire con la Francia e con l’Unione europea alla luce delle più recenti analisi costi-benefici da noi acquisite».

Giuseppe Conte ufficializza il semaforo rosso per la Tav

Una mossa che, però, punta alla non dispersione dei fondi Europei e i finanziamenti già stanziati da Bruxelles. E ora la palla passa agli altri due attori in scena per questa vicenda che nelle ultime ore ha fatto traballare la politica italiana e le sorti della maggioranza, con molti esponenti di Lega e Movimento 5 Stelle che avevano parlato apertamente di crisi di governo. «Informerò prontamente il governo francese e la commissione europea circa questa posizione del governo italiano – ha proseguito Giuseppe Conte -, riservandomi di interloquire con loro al fine di renderli più specificamente edotti delle acquisizioni sopra riassunte».

La Telt non avvierà i capitolati per i lavori

«La società Telt mi ha appena risposto – ha concluso Giuseppe Conte – confermandomi che i capitolati di gara non partiranno senza l’avallo del mio governo e del governo francese e che, al momento, si limiteranno esclusivamente a svolgere mere attività preliminari, senza alcun impegno per il nostro Stato. Abbiamo promesso di tutelare esclusivamente gli interessi degli italiani. Lavoriamo in piena trasparenza perché non ci lasciamo condizionare dalle pressioni opache di gruppi di potere o comitati di affari. Fino a quando questo Governo sarà in carica, per quanto mi riguarda sarà così. Sempre».

La replica della Telt che parla di un danno da 300 milioni

La Telt, però, sottolinea anche altri aspetti. «La pubblicazione dei bandi di gara relativi ai lavori principali è stata rinviata, su richiesta del governo italiano e con l’accordo francese, pur invitando la società a fare in modo di salvaguardare i finanziamenti europei – scrive Mario Virano, dg di Telt, in una lettera inviata ai premier italiano e francese -. Un nuovo rinvio di tali pubblicazioni oltre marzo comporterebbe la riduzione della sovvenzione europea di 300 milioni. Tale perdita rischia di richiamare in causa la nostra responsabilità civile e amministrativa, quale conseguenza dell’inerzia decisionale».

(foto di copertina: ANSA/UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI/FILIPPO ATTILI)

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