A Roma sono state già imbrattate le targhe per le vittime delle leggi razziali

27/11/2019 di Enzo Boldi

Non sono durate neanche una settimana. Qualche facinoroso ben pensante ha deciso, nella notte di imbrattare le due targhe di largo Nella Mortara e via Mario Carrara. Le due strade, solo sette giorni fa, erano state intitolare, insieme a una terza insignita alla memoria di Enrica Calabresi, a tre personalità che si opposero al Manifesto della Razza si stampo fascista. Le targhe vittime leggi razziali, però, hanno avuto vita breve, come testimoniato dalla denuncia social fatta da Virginia Raggi.

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«Imbrattate targhe delle strade intitolate la settimana scorsa a chi ha combattuto contro fascismo e razzismo – ha scritto Virginia Raggi sul suo profilo Twitter condividendo la foto delle condizioni in cui sono state ritrovate, qualche ora fa, le due lastre di marmo per l’indicazione toponomastica delle strade -, prima erano dedicate a firmatari del “Manifesto della razza”. Gesto vergognoso. Ripuliamo subito».

Targhe vittime leggi razziali imbrattate e Roma

Le due targhe vittime leggi razziali erano state installate a Roma la scorsa settimana. Come dichiarato dalla prima cittadina della Capitale, i nomi di Nella Mortara e Mario Carrara – unitamente a quello di Enrica Calabresi – erano state installate per sostituire quelli di Arturo Donaggio ed Edoardo Zavattari, due dei firmatari del Manifesto della Razza. Un’operazione che, evidentemente, non è piaciuta a qualcuno che ha deciso, nella notte tra martedì e mercoledì, di imbrattare la memoria e quell’onorificenza decisa dal Campidoglio a chi si è battuto contro il fascismo e le discriminazioni nel Ventennio mussoliniano in Italia.

(foto di copertina: da profilo Twitter di Virginia Raggi)

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