Cosa dice la sentenza del Tar sul Festival di Sanremo e la Rai

Il pronunciamento del Tribunale Amministrativo della Liguria rischia di provocare uno sconquassamento nella gestione di un evento che, tradizionalmente, è sempre stato legato alla televisione pubblica

06/12/2024 di Enzo Boldi

La Rai ha già annunciato che presenterà ricorso al Consiglio di Stato dopo il pronunciamento del Tar della Liguria sul Festival di Sanremo. Ma cosa hanno detto, esattamente, i giudici amministrativi relativamente alla questione che – di fatto – ha formalmente distinto la natura del marchio (di proprietà del Comune di Sanremo, che cede in concessione) e del format (di proprietà della televisione pubblica)? Qualora l’ultimo grado di giudizo confermasse l’assunto emerso da questa sentenza, infatti, il primo – il marchio – dovrà necessariamente essere dato in concessione attraverso un bando di gara aperto a tutti, senza passare da delibere comunali che (come accaduto negli ultimi anni, rinnovando le convenzioni passate) hanno contraddistinto l’assegnazione per decisione “politica”.

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Piccola premessa: questa sentenza è frutto di un ricorso presentato dall’etichetta discografica (e organizzatrice di eventi) Just Entertainment che, due anni fa, aveva presentato una manifestazione d’interesse per «acquisire la titolarità dei diritti di sfruttamento economico e commerciale del Festival di Sanremo e del relativo Marchio al fine di curare l’organizzazione e lo svolgimento del Festival» dell’edizione successiva (quella del 2024 e le seguenti) della kermesse musicale. Ma tutto ciò venne, di fatto, respinto con una delibera della Giunta Comunale che prolungò per due anni (fino alla prossima edizione del 2025) la convenzione in essere con la Rai.

Tar su Festival di Sanremo, cosa dice la sentenza

Questo è lo sfondo entro cui si muove questa sentenza, con i giudici che hanno contestato la dinamica della “delibera” per rinnovare la convenzione e ha sottolineato un qualcosa di già noto: il Comune di Sanremo è il titolare del marchio “Festival di Sanremo” e può cederlo in concessione solo ed esclusivamente dopo una gara, passando per un bando pubblico aperto a molteplici realtà. Non solo alla Rai, dunque, che invece è titolare del format. In sintesi: chiunque può partecipare al bando e organizzare e trasmettere il Festival della Canzone italiana di Sanremo, mentre la Rai può utilizzare il suo format “Festival” anche in altre città.

Dunque, il Tribunale Amministrativo della Liguria è intervenuto su una questione meramente “amministrativa”, legata alla procedura della delibera per confermare la cessione (a titolo temporaneo) del marchio “Festival di Sanremo”. Come si legge nella sentenza, viene dichiarato illegittimo l’affidamento diretto alla Rai, da parte del Comune di Sanremo, dell’organizzazione del Festival della Canzone italiana per quel che riguarda gli anni 2024 e 2025, disponendo le procedure di bando pubblico per le edizioni successive. Infatti, questo pronunciamento è arrivato – ovviamente – in seguito alla realizzazione della scorsa edizione della kermesse e troppo a ridosso dell’edizione 2025 (che si terrà dall’11 al 15 febbraio prossimi).

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