«Hanno costretto Svetlana Tikhanovskaya a girare un video in cui chiedeva ai cittadini di non protestare»

Continua a tingersi di giallo il post elezioni in Bielorussia

11/08/2020 di Gianmichele Laino

La storia di Svetlana Tikhanovskaya continua a non essere chiara. Nella mattinata di oggi, il presidente della Lituania ha affermato che la principale oppositrice politica di Lukashenko – dichiarato vincitore per la sesta volta delle elezioni presidenziali in Bielorussia, nonostante le proteste per presunti brogli elettorali – era arrivata nel Paese baltico. Non si avevano più notizie di lei da quando, nella serata del 10 agosto, era entrata nell’ufficio centrale delle elezioni per contestare il risultato che aveva ‘incoronato’ Lukashenko presidente (un risultato che si vuol far passare per plebiscitario, con oltre l’80% dei consensi).

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Svetlana Tikhanovskaya, il giallo dei video con cui annuncia al popolo di non protestare

Nella serata di ieri – come si vede in diversi canali filogovernativi – Svetlana Tikhanovskaya avrebbe girato un video prima di partire per la Lituania, chiedendo ai suoi sostenitori politici, che da ore ormai stanno scendendo in strada e stanno portando avanti manifestazioni che hanno causato scontri con le forze dell’ordine e che hanno messo a ferro e fuoco città come Minsk e Brest, di fermarsi e di prendere atto dei risultati elettorali.

Nel video si vede la donna battagliera, che ha portato avanti una campagna elettorale di rottura in Bielorussia, visibilmente provata. Bisogna capire in che condizioni sia stato girato quel video: la sua collega, titolare dello staff della campagna elettorale, Maria Kolesnikova dice che la candidata ha trascorso diverse ore in compagnia delle forze di sicurezza e senza un avvocato. Facile che, in una condizione di debolezza come quella, qualsiasi messaggio arrivato sia stato manipolato.

La testimonianza su come siano stati girati quei video di Svetlana Tikhanovskaya

Ed è proprio questo che denuncia la giornalista Maria Kolesnikova, accanto alla Tikhanovskaya nella campagna elettorale sin dal primo giorno: «Non era in contatto con il suo avvocato – ha affermato a diversi media bielorussi -. Abbiamo visto che passavano persone con apparecchiature simili a quelle video: il risultato è sotto gli occhi di tutti. Una persona che è sola per tre ore con due rappresentanti delle forze di sicurezza può leggere qualsiasi testo». Il video è stato pubblicato anche su un canale Telegram filogovernativo, Yellow Plume, e da qui è diventato virale.

Se la denuncia della Kolesnikova fosse vera, si configurerebbe una ennesima presa di posizione censurabile da parte del governo di Lukashenko, una vera e propria violazione dei diritti umani e della libertà di manifestazione del pensiero. Le elezioni sono state considerate, da alcuni osservatori internazionali, una vera e propria farsa, con i risultati comunicati che non corrisponderebbero a quelli effettivamente venuti fuori dalle urne.

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