Il vincitore dei 209 milioni al Superenalotto non ha ancora ritirato il suo permio

11/09/2019 di Enzo Boldi

Il tempo scorre e da sabato prossimo (14 settembre) mancheranno solo due mesi alla data limite per presentarsi con la schedina vincente in mano e reclamare quella cifra da record vinta grazie a una giocata casuale da due euro. A Lodi c’è grande fermento perché dallo scorso 13 agosto è partita la caccia al fortunatissimo vincitore del Superenalotto che, grazie ai sei numeri 7-32-41-59-75-76 si è portato a casa la cifra record di oltre 209 milioni di euro. Ma, per il momento, è tutto su carta dato che la donna o l’uomo che ha centrato la sestina vincente non si è ancora presentato per rivendicare quella pioggia di euro.

La vicenda viene raccontata dal quotidiano Il Giorno che ha inviato un suo giornalista a Lodi – teatro della vittoria da record al Superenalotto dello scorso 13 agosto – per incontrare i proprietari del Bar Tabacchi Marino, diventato famoso in tutta Italia proprio per esser stato il luogo che ha dato vita alla sestina vincente, seppur giocata in maniera casuale.

Il vincitore del Superenalotto che resta nell’ombra

E le titolari Marisa Caserini e Sara Poggi spiegano di non avere la minima idea di chi possa aver vinto quella fortuna, anche perché nessuno si è ancora presentato da loro per rivendicare quell’inatteso successo ultra-milionario. E anche in città ci si domanda il perché di questa attesa.

C’è tempo fino al 14 novembre, poi finiranno all’Erario

Il tagliando e il suo proprietario sono ancora avvolti nella nebbia. Non si sa se sia un cittadino di Lodi o una persona di passaggio. Sta di fatto che il vincitore ha tempo fino al prossimo 14 novembre per presentare la sua schedina vincente e avere diritto al premio conquistato grazie a quella giocata da due euro. Varcata quella date, infatti, tutti quei 209 milioni di euro finiranno nelle casse dell’Erario che dal 2010 ha già incassato oltre 350 milioni di euro da premi di Lotto e Lotterie mai ritirati dai vincitori.

(foto di copertina: ANSA/LAURA GOZZINI)

Share this article