La «ristretta minoranza» dei tifosi della Roma a Liverpool ha esposto uno striscione per Daniele De Santis
26/04/2018 di Redazione
Oltre agli scontri all’esterno di Anfield che hanno coinvolto un gruppo piuttosto nutrito di ultrà giallorossi, anche all’interno dello stadio durante la semifinale di Champions League Liverpool-Roma l’atteggiamento di alcuni tifosi del settore ospiti ha fatto discutere. Alcuni di questi, infatti, hanno esposto uno striscione con su scritto «DDS con noi», dove la sigla è costituita dalle iniziali di Daniele De Santis. Quest’ultimo è il tifoso della Roma che, prima della finale di Coppa Italia del 3 maggio 2014, ha colpito a morte il napoletano Ciro Esposito.
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Striscione De Santis ad Anfield, il comportamento dei tifosi della Roma
Un gesto – evidenziato dai principali quotidiani sportivi italiani – che non rende onore alla tifoseria giallorossa, già nell’occhio del ciclone per gli scontri che hanno ridotto in coma un irlandese di 53 anni poco prima della partita di Liverpool.
Del resto, per quanto riguarda i due tifosi responsabili di quest’ultimo gesto, è caduta l’accusa di tentato omicidio in base alla quale erano stati inizialmente fermati. A Filippo Lombardi, 20 anni, la Merseyside Police contesta il reato d’aggressione e lesioni gravi contro il tifoso del Liverpool Sean Cox, mentre per Daniele Sciusco, 29 anni, l’accusa – più generica – è di disordini violenti.
Striscione De Santis, indaga la Digos
La società AS Roma aveva condannato pesantemente questo gesto, ma non ha commentato la presenza dello striscione inneggiante a Daniele De Santis, ritenuto responsabile dell’omicidio di Ciro Esposito, condannato a 16 anni di carcere (erano 26 in primo grado). Anche quest’ultimo aspetto dovrebbe essere considerato nell’analisi più generale dei comportamenti dei tifosi della Roma nel corso della trasferta di Liverpool. Infatti, anche su questo la Digos sta indagando per identificare chi ha esposto lo striscione. Al vaglio le immagini delle telecamere di sicurezza e le fotografie.
Per quanto riguarda i due ultrà fermati dalla polizia per il ferimento di Sean Cox, invece, la polizia britannica ha confermato che «entrambi restano in detenzione e devono comparire di fronte alla South Sefton Magistrates Court nella giornata di oggi». La vittima dell’aggressione, invece, rimane ricoverata in condizioni critiche presso il Walton Neurological Centre.