Se la FB story di Conte contro Renzi fosse un hackeraggio, sarebbe peggio che se fosse un errore

La spiegazione dei canali ufficiali di Palazzo Chigi

14/01/2021 di Gianmichele Laino

Qualche considerazione sulla FB stories Conte contro Renzi. La prima. Nessuno mette in dubbio il rispetto istituzionale del presidente del Consiglio. Anche perché sarebbe sciocco pensare che lo stesso Giuseppe Conte fosse responsabile della gestione di un profilo social di un uomo politico – con 3,5 milioni di followers – all’uomo politico stesso. C’è un apparato di comunicazione specializzato per questo e in questo apparato bisogna individuare le responsabilità quando si tratta di scelte comunicative.

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Stories Conte contro Renzi, alcune considerazioni

Numero due. Ogni politico ha centinaia di pagine di supporto. Molto spesso – e tra i primi a utilizzare questa strategia c’è stato proprio Matteo Renzi – queste pagine di supporto sono gestiti da esperti di comunicazione che sono molto vicini allo staff ufficiale del politico in questione. Dunque, non ci sarebbe da meravigliarsi se una stessa persona fosse in possesso di più accessi: quelli al profilo personale di un politico X e quelli ai gruppi o alle pagine di supporto del politico X stesso.

Numero tre. Un hackeraggio è qualcosa di molto più complesso di un accesso al profilo non autorizzato, fosse anche per una password lasciata incustodita per caso, di cui una terza persona è entrata in possesso. Dare la colpa all’hacker, poi, è diventato quasi un format della politica degli ultimi due-tre anni.

Fatte queste considerazioni, esaminiamo la risposta di Palazzo Chigi a chi ha fatto notare la FB Stories pubblicata dall’account ufficiale di Giuseppe Conte contro Renzi, per promuovere il gruppo Conte Premier-Renzi a Casa. Dario Adamo, responsabile dei social media di Conte, ha confermato la pubblicazione della stories, la sua rimozione dopo qualche minuto e l’avvio di un’indagine interna allo staff di comunicazione per accertare eventuali responsabilità. «Non si esclude – ha detto anche -, al momento, l’ipotesi di un tentativo di hackeraggio da parte di qualcuno che in un momento così delicato come questo potrebbe aver agito intenzionalmente per danneggiare l’immagine del presidente».

Stories Conte contro Renzi, la versione ufficiale e il timore

E torniamo all’hacker. Quasi verrebbe da augurarsi, a questo punto, che la responsabilità sia da attribuire a un errore del team di comunicazione. Quante comunicazioni Giuseppe Conte ha fatto attraverso i social network? Quante dirette? E se l’hacker, invece di fare una innocua Facebook Stories contro Renzi, fosse entrato nell’account durante una delle comunicazioni sui vari dpcm fatta in tutta l’emergenza coronavirus? Le dirette del presidente del Consiglio, infatti, sono state uno degli eventi mediatici più rilevanti in tutto il 2020. Davvero dobbiamo pensare che l’account personale del presidente del Consiglio (ironia della sorte, uno dei nodi di questa crisi di governo scatenata da Renzi si fermava proprio sulla delega ai servizi segreti) sia così facilmente perforabile da un hacker? Sarebbe forse un pelino più imbarazzante, ma molto più rassicurante per la sicurezza nazionale, dire «abbiamo sbagliato».

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