Il pm respinge la denuncia di Stella Manente: «È stata lei a rievocare le persecuzioni naziste contro gli omosessuali»
29/10/2019 di Enzo Boldi
Aizzare la folla con un richiamo storico (dal sapore amaro della tragedia costata la vita a milioni di persone) e poi denunciare chi l’aveva attaccata per via del suo sfogo. La vicenda che ha visto triste protagonista l’influencer Stella Manente non è finita benissimo per la giovane donna che aveva ben pensato di reclamare l’assenza di Hitler durante il corteo del Pride di Milano dello scorso giugno. La Procura di Milano – presso cui aveva presentato querela per diffamazione contro ignoti per gli insulti ricevuti – è stata cestinata perché per il pm è valso il detto: «Chi è causa del suo mal, pianga se stesso».
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Ripercorriamo cosa è accaduto per contestualizzare questa vicenda. Era il 29 giugno scorso e le vie di Milano erano affollate per via del Pride, la grande marcia pacifica per chiedere (a livello Nazionale e Mondiale) una maggiore sensibilizzazione per quel che riguarda i diritti delle coppie omossessuali e dell’intera comunità LGBT+. Le strade erano intasate e Stella Manente pubblicò sul suo profilo Instagram (da 200mila follower) diverse stories che contenevano chiari riferimenti a tragici fatti storici che non andrebbero mai rievocati.
Stella Manente e la denuncia respinta
«Io sto perdendo il treno in mezzo a questa massa di ignoranti, andate tutti a morire, perché non esiste più Hitler? Sarebbe dovuto esistere Hitler. Tu guarda che ammasso di gente ignorante che sta bloccando la strada. Io veramente vorrei capire la polizia dove cazzo è? A farsi le seghe?». Queste parole provocarono una grande indignazione e una reazione da parte di diversi utenti che si scagliarono contro l’influencer.
Le motivazioni del Pm di Milano
Il giorno dopo, capito lo shitstorm che si era auto-provocata, Stella Manente ha cancellato quelle Stories pubblicandone altre per chiedere scusa. Vicenda finita? Assolutamente no. La giovane aveva deciso di presentare la sua denuncia per diffamazione nei confronti di chi l’aveva insultata sui social. Troppo ardire per la Procura di Milano. Il pm meneghino, Mauro Clerici, ha infatti chiesto il respingimento di quella querela: «Il comportamento della denunciante costituisce palesemente un fatto ingiusto perché invocare ad alta voce ‘ci vorrebbe Hitler, dov’è Hitler’ nel corso di una manifestazione quale il Pride significa evocare e giustificare le persecuzioni naziste contro gli omosessuali».
(foto di copertina: Verwendung weltweit)