Cos’è Start di Microsoft e che ruolo prevede per l’intelligenza artificiale

Start di Microsoft è stato lanciato un paio di anni fa e, come altri aggregatori, prevede l'utilizzo dell'AI e dei meccanismi algoritmici per una serie specifica di funzioni

06/11/2023 di Redazione Giornalettismo

Nel monografico di Giornalettismo della giornata di oggi è fondamentale capire – di base – come funziona un aggregatore di notizie e, nello specifico, come funziona Start Microsoft. Inoltre, considerata la notizia del sondaggio che ha fatto infuriare il Guardian di cui abbiamo parlato in apertura, è necessario chiarire anche in che modo l’aggregatore di contenuti ha cambiato il suo modo di procedere sfruttando l’intelligenza artificiale (nel caso specifico del sondaggio del Guardian, in maniera ben poco ortodossa come abbiamo visto).

Ripercorriamo brevemente come funziona un aggregatore di notizie: si tratta di applicativo web il cui obiettivo è quello di raccogliere in maniera più o meno automatica una serie di notizie che ha trovato in rete da fonti giornalistiche, da blog e da altre fonti proponendole a chi utilizza gli strumenti di ricerca di aziende proprietarie come Google (che ha Google News) o Microsoft (che ha, appunto, Start).

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Cos’è Start Microsoft e come funziona

Start è stato lanciato da Microsoft nella seconda metà del 2021 prendendo il posto di News. Il feed di notizie personalizzate si è integrato con Windows 11 ed è stato reso accessibile anche via applicazione su iOS e Android. Come il precedente News, Start fornisce come fonte contenuti di oltre mille editori (tra cui, oltre i testi, troviamo anche foto e video). Oltre che all’indirizzo MicrosoftStart.com accessibile da tutti i browser, il servizio è disponibile dalle app mobile di Microsoft Start e sotto forma di widget.

Sin dal principio – come tutti gli aggregatori di questo tipo – Start ha utilizzato anche algoritmi di intelligenza artificiale e apprendimento automatico per proporre e ordinare le notizie personalizzando il feed a seconda dell’utente, dei suoi interessi, del modo in cui dimostra di interagire con l’applicazione. All’inizio, ovviamente, il lavoro dell’AI era monitorato da un nutrito numero di persone (nonostante, in questi anni, Microsoft abbia lasciato a casa – come molti altri – giornalisti e lavoratori a favore di un uso sempre più massiccio dell’intelligenza artificiale).

Il ruolo dell’AI in Start e negli aggregatori

Il team di Microsoft che ha lavorato all’aggregatore di notizie, in passato, comprendeva 800 persone. Con il passare del tempo, con l’AI che si è fatto sempre più “umano” (ma anche ben poco opportuno in certi casi, come abbiamo visto per il sondaggio che l’AI ha creato a partire da una notizia di cronaca del Guardian), si è optato per risparmiare sulle risorse umane a favore dei sistemi governati da algoritmi e machine learning.

Puntare sempre più sull’intelligenza artificiale, come abbiamo evidenziato, può però portare a problemi non solo relativi alla perdita di posti di lavoro ma anche alla qualità dei servizi (legati a doppio filo al mondo dell’informazione e del giornalismo) forniti. Nel caso del sondaggio ben poco opportuno che chiedeva ai lettori di stabilire come fosse morta una donna avendo giusto qualche informazione frutto di un articolo di cronaca a disposizione, la supervisione umana dell’intelligenza artificiale avrebbe fatto la differenza.

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