Gino Strada, «medico missionario africano» per Spirlì, è nato a Sesto San Giovanni
Non ha risparmiato parole offensive a Tagada il governatore calabrese Spirlì nei confronti di Gino Strada
11/11/2020 di Ilaria Roncone
Prima Cotticelli – incapace di fornire nozioni fondamentali sul Covid in Calabria – poi Zuccatelli – che in un video girato nel corso della prima ondata ha detto che il Covid lo prendi solo baciando qualcuno per quindici minuti – e ora Gino Strada. Questa sarebbe l’idea di Giuseppe Conte per andare a ricoprire il ruolo di commissario anti-Covid in Calabria dopo le varie tribolazioni degli scorsi giorni. Di questa idea si è chiesto conto a Tagada su La7 a Nino Spirlì, attuale presidente della regione Calabria, che ha replicato con frasi inadeguate e indirettamente razziste.
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Spirlì su Gino Strada: «Non abbiamo bisogno di medici missionari africani»
Spirlì, già visibilmente alterato per il precedente discorso, ha risposto alla domanda su Gino Strada in maniera maleducata e inadeguata al ruolo che ricopre. «Ma cosa c’entra Gino Strada», ha detto, mostrando palesemente di considerate offensiva l’idea di Conte. Non contento ha anche rincarato la dose con allusioni razziste e contrapponendo Italia e Africa, cui Gino Strada ha dedicato gran parte del suo lavoro come medico: «La Calabria è una regione dell’Italia, non ne abbiamo necessità».
«In Calabria ci sono fior di professori»
La contrapposizione fatta da Spirlì tra Gino Strada “medico africano” – ma il fondatore di Emergency è nato a Sesto San Giovanni – e i medici calabresi mostra ancora di più il fastidio che prova Spirlì: «Abbiamo bisogno che in Calabria, dove ci sono fior di professori, si cerchi qui chi si deve occupare della sanità calabrese». Della Calabria si occupa la Calabria, quindi, e «non abbiamo bisogno di essere schiavizzati nella nostra sanità». Insiste ancora su Strada, dicendo che «non abbiamo bisogno di geni che vengono dalle altre parti del mondo men che meno del professore Strada».