Ritorno al Bosco dei 100 Acri: Recensione, Winnie Pooh e Christopher Robin regalano dolcezza e emozioni
28/08/2018 di Thomas Cardinali
Abbiamo visto in anteprima il dolcissimo ed emozionante “Ritorno al Bosco dei 100 Acri” con protagonista Ewan McGregor nei panni di Christopher Robin, la nostra recensione.
La Disney quando vuole riesce a lasciare il segno come pochi altri ed anche questa volta ha fatto centro. In molti si erano preoccupati di questo nuovo live action con protagonista un adulto Christopher Robin, ma “Ritorno al Bosco dei 100 Acri” è un film di infinita dolcezza che emozionerà i bambini di ieri,di oggi e di domani.
Chi è cresciuto guardando i cartoon di Winnie The Pooh poteva pensare che non fosse il massimo rappresentarlo come un peluche parlante, ma questo aspetto non ha fatto altro che rendere ancora più dolce il tenero orsetto e i suoi amici permettendogli anche una scampagnata nella Londra del 1949.
La prima cosa da dire su “Ritorno al Bosco dei 100 Acri” di Marc Foster è che ci troviamo davanti ad un’opera ben scritta, ma questo era scontato dato che nel team degli sceneggiatori c’è anche il premio Oscar de “Il Caso Spotlight” Tom McCarthy, e realizzata meglio, anche grazie all’ausilio di una colonna sonora organica alla storia e una fotografia che ne esalta colori, luci e ombre. Un film che non è solo un dejavu dolce come il miele o un film per bambini, ma anche una disamina sulla vita e una critica al capitalismo.
Un viaggio dentro di sè per il Christopher Robin di Ewan McGregor, semplicemente perfetto nei panni di un dirigente d’azienda che ha perso l’innocenza di bambino e non si rende conto di star per perdere la sua famiglia. È proprio allora che quel sottile filo rosso che lo lega al suo Winnie Pooh cerca di riportarlo nel Bosco dei 100 Acri in cui ritroverà gli amici con i quali era stato pienamente se stesso.
Un film sulla riscoperta di se stesso, dei valori della famiglia e della capacità di vedere il mondo con lo sguardo di meraviglia di un bambino. L’altra grande protagonista è la piccola Madeline, interpretata dalla bravissima Bronte Carmichael, mentre nel ruolo della moglie Evelyn troviamo Hayley Atwell. Un cast davvero affiatato completato da Mark Gatiss, qui faccia del capitalismo che non finisce propriamente bene.
Un film fatto di simboli e piccole cose, come un palloncino che rappresenta al tempo stesso la fanciullezza di Christopher Robin che vuole lasciare alla figlia. Un’opera ben più intensa di quanto ci si poteva aspettare, finalmente un live action perfetto e fatto con grande intelligenza dalla Disney con la speranza di ritrovare presto Winnie Pooh e la sua banda perché le nuove generazioni hanno bisogno di dolcezza e semplicità, la stessa racchiusa nel cuore grande così di un tenero orsetto.
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