Kurt Cobain, Goldberg: “Provava disagio per i testi di Led Zeppelin ed AC/DC”
01/04/2019 di Redazione
Danny Goldber, ex manager dei Nirvana, ha pubblicato di recente un libro in cui parla anche del disagio che Kurt Cobain provava verso i testi di alcuni suoi idoli
Kurt Cobain è stato quello che Elvis Presley, John Lennon e Johnny Rotten sono stati prima di lui: un idolo per un’intera generazione. Con Dave Grohl e Krist Novoselic ha formato una delle band di riferimento per il grunge e per la musica alternativa successiva, i Nirvana. E come tanti idoli del rock ‘n’ roll, ha trovato la morte all’apice della sua fama. Il 5 aprile 1994 il cantante e compositore si è suicidato con un colpo di fucile, ad appena 27 anni. Tanto è bastato ai giornalisti per accomunarlo con altri artisti deceduti alla stessa età come Brian Jones, Janis Joplin, Jimi Hendrix e Jim Morrison. Oggi questi nomi, a cui se ne sono aggiunti altri (tra cui Amy Winehouse) formano il cosiddetto Club 27.
L’anniversario e “Serving the Servan”, Kurt Cobain
Fra pochi giorni sarà il venticinquesimo anniversario della morte di Cobain e proprio per quest’occasione la rivista statunitense Forbes llo che tratta del rapporto che aveva il frontman dei Nirvana con i suoi idoli; ecco ciò che Goldberg ha dichiarato:
“Credo che fosse lacerato. Penso che la musica gli piacesse. Amava i Led Zeppelin e gli AC/DC. Ma i testi non erano una cosa con cui si sentisse a proprio agio. […] Lui si identificava con i valori della comunità punk, che non si ribellava solo contro Ronald Reagan e contro le cose che fanno incazzare la gente, ma anche contro le cose prodotte dall’industria discografica. Era una dichiarazione d’intenti generazionale, che lui condivideva. Dal punto di vista musicale, tuttavia, aveva gusti molto ampi: come è risaputo, amava molto i Beatles – non che anche loro non avessero testi sessisti, perché li avevano.”
Insomma, un uomo di valori prima ancora di un artista. Che nonostante ciò ha scelto di arrendersi nel momento in cui poteva ancora combattere.