Fox porta Netflix in tribunale. Per un dollaro frusciante

05/02/2019 di Redazione

Fox porta Netflix in tribunale, chiedendo un risarcimento degno di Mortimer e Randolph Duke. Un dollaro.

Detta così fa ridere, ma in realtà la questione è molto seria. Fox accusa infatti Netflix di fare campagna acquisti tra i suoi migliori dirigenti, ignorando i contratti che gli stessi hanno con l’azienda. Per chi mastica di calcio, è lo stesso concetto di quando si contatta un calciatore in maniera diretta fuori dalla finestra di calciomercato, pur essendo sotto contratto con un’altra società sportiva. Non si può fare. In teoria.

Netflix si difende, o meglio si giustifica, affermando che in questo modo Fox tiene i suoi dipendenti praticamente prigionieri di contratti capestro. Ma di fatto non nega le accuse, che da parte dell’ufficio legale di Fox sono anche più pesanti. Si parla addirittura di un vero e proprio sistema di bracconaggio nei confronti dei migliori talenti delle più importanti compagnie dell’entertainment americano. Professionisti a cui Netflix offrirebbe supporto legale illimitato, ricche indennità e con cui avrebbe contatti attraverso mail personali segrete.

Insomma, una vera guerra, neanche tanto fredda. Un’aspra diatriba legale, come direbbe l’antropologo Pietro Sermonti, che va avanti da tre anni. Fox ha chiesto soddisfazione in tribunale per le situazioni riguardanti Tara Flynn, una produttrice esecutiva, e un dirigente marketing, Marco Waltenberg. In entrambi i casi Fox afferma che Netflix è responsabile delle dimissioni di entrambi, che hanno portato poi, nel primo caso, a una ristrutturazione del reparto di executive di cui faceva parte la Flynn, per cui è stato assunto un senior con uno stipendio molto più alto. Per quanto riguarda Waltenberg, si sono avvalsi di un costoso consulente esterno, che in ogni caso non è riuscito a tamponare i problemi che la posizione vacante ha creato. Per tutto questo, Fox ha chiesto, in caso di vittoria, la simbolica cifra di un dollaro, che sarebbe bilanciata dalla sentenza, che negli Stati Uniti funge da precedente, per cui Netflix verrebbe ritenuta colpevole di comportamento scorretto. Una sentenza che farebbe molto comodo alla Viacom, che ha in corso un identico procedimento legale nei confronti dell’azienda di Los Gatos.

Vedremo chi la spunterà. In ogni caso, è evidente che gli spregiudicati ragazzi di Netflix stanno dando sempre più fastidio alle “vecchie major”. Un atteggiamento che queste ultime non sembrano volere più né assecondare, né tollerare.

Share this article