Chicago Fire 6×16 – Recensione: Quello che conta di più
31/03/2018 di Redazione
Diverte ed emoziona il nuovo episodio della sesta stagione di Chicago Fire, come sempre. La paura e la rabbia di Otis, un Hermann impulsivo e saggio, il nuovo acquisto e Kelly Severide.
Ogni settimana dovrebbe andare in onda un episodio di due ore di Chicago Fire. E comunque non ne avremmo mai abbastanza. Lo show di Dick Wolf alleggerisce i toni questa settimana. Ma senza mai dimenticare ciò che sta accadendo al Chicago Med. Molto è legato a lui, ad Otis, nel sedicesimo episodio di Chicago Fire 6. Ma la cosa che conta è che, alla fine, Otis starà bene. Tornerà a camminare. E un Casey che non poteva farmi ridere di più, cerca di dirlo agli uomini e alle donne della Caserma 51.
Tutto riparte da dove lo avevamo lasciato. Kelly e Stella sono diventati una coppia. No, giusto. Sesso occasionale. Niente di più. E mentre mi godo lo spettacolo di un Kelly Severide che sorride (non è una cosa che capita molto spesso), Stella quasi investe il nuovo arrivato alla ’51. Cordova prenderà il posto di Otis per i prossimi turni. Solo un sostituto in attesa che tutto torni come prima. Ma le cose, in perfetto stile Chicago Fire, non vanno come previsto.
La rabbia di Hermann viene indirizzata verso il nuovo arrivato. E mentre penso che l’uomo più saggio di tutta la Caserma 51 (anche Boden non scherza) stia sbagliando nello sfogarsi su Cordova, inizio a provare un forte desiderio di prenderlo a pugni. Per fortuna, c’è il nostro Hermann.
Il primo soccorso arriva con una scena di cui avrei fatto volentieri a meno. Ma da questo salvataggio, i vigli del fuoco della Caserma 51 ci guadagno un banchetto. E il volto di ognuno di loro, per non parlare di quello del capitano che due secondi prima di iniziare a mangiare aveva anche ringraziato, è memorabile proprio come quel pranzo. E sentir parlare Tony (un’emozione indescrivibile), o lo sguardo di Cruz quando quella madre lo getta tra le braccia della figlia, sono qualcosa di impagabile. Con loro Chicago Fire ci regala un attimo di respiro dopo un episodio speciale di due ore che ci ha lasciati in tensione dal primo all’ultimo istante.
Intanto, alla Caserma 51 torna il comandante Grissom. Ora vi chiedo, solo io ho avuto l’impressione che anche la promozione di Boden sia lagata in qualche modo a Severide? Arrendersi così? Una stretta di mano e amici come prima? No, non è lo stile di Grissom. Non è lo stile di Derek Haas quando si tratta di Kelly Severide. Puoi dargli una gioia. Ma poi devi farlo soffrire. E’ una legge scritta. Non lo sapevate?
In ogni caso, Boden sta pensando alla promozione e mentre lo fa osserva Casey all’opera. Donna gli parla dei pro, ma lui è un vigile del fuoco e la politica non è esattamente nelle sue corde. E poi, parliamoci chiaro. Cosa sarebbe Chicago Fire senza di lui? La forza di questo show è in ogni personaggio. Ognuno al suo posto, ognuno importante. Papà Boden è con la sua famiglia. E’ distratto, ma trova tutto il tempo del mondo per leggere una storia al suo piccolo uomo. Questo momento è la pace dopo la tempesta, se solo ci fosse più spazio per questa immagine.
Ed eccolo il capitano della ’51. Un Casey che credeva di essere riuscito a placare gli animi. Ma anche qui, le cose non vanno come vorremmo. Per la seconda volta in questo episodio di Chicago Fire, nel momento esatto in cui penso che Hermann stia esagerando, mi ritrovo ad applaudire la colonna portante della ’51 mentre ricorda a Cordova che questa è una famiglia. Nessuno può intromettersi, nessuno può distruggerla.
Un’altra chiamata arriva alla Caserma ’51. Un ragazzo molto stupido e un’impalcatura. Ovviamente ci pensa Kelly Severide mentre noi tratteniamo il respiro per l’ennesima volta. Sempre e solo lui. Il mio amore è implacabile per il tenente della ’51. Grissom è lì, e alla fine, Severide può finalmente ringraziare il suo mentore e abbracciare Stella lasciandomi godere un altro piccolo momento di felicità.
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