Il sondaggio di Yougov mostra come gli americani si fidino sempre meno delle piattaforme social

Uomini, conservatori e americani con livelli di istruzione più elevati non si fidano delle piattaforme tecnologiche, in particolare Facebook e TikTok

05/11/2021 di Redazione

Uomini, conservatori e americani con livelli di istruzione più elevati non si fidano delle piattaforme tecnologiche, in particolare Facebook e TikTok, secondo un nuovo sondaggio di YouGov e del Center for Growth and Opportunity.

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Il sondaggio mostra una continua sfiducia nei confronti delle piattaforme tecnologiche e dei media, poiché la fiducia degli americani in alcuni dei veicoli più popolari per l’informazione continua a diminuire. Il sondaggio mostra anche che gli americani sono divisi sul fatto che la copertura delle notizie sia buona per la società americana, con il 41% d’accordo con tale affermazione e il 43% in disaccordo.

Il sondaggio, che ha un margine di errore del 4%, ha campionato 1.000 adulti statunitensi dal 26 al 31 agosto e ha mostrato che gli uomini generalmente diffidano delle piattaforme di social media più delle donne. Il 59% degli intervistati ha dichiarato di non fidarsi di TikTok; il 58% ha dichiarato di non fidarsi di Facebook; il 55% ha dichiarato di non fidarsi di Twitter. Il 73% degli americani con titoli di studio post-laurea non si fida di Facebook; il 49% è diffidente tra coloro il cui titolo di studio più alto è un diploma di scuola superiore.

I conservatori hanno affermato di non fidarsi di Facebook più dei liberali, rispettivamente al 69% e al 55%. L’81% degli intervistati ha dichiarato di sostenere la libertà di parola; allo stesso tempo, la maggioranza degli intervistati afferma che i social media dovrebbero essere ritenuti responsabili per i post ritenuti falsi o offensivi.

La sfiducia nei confronti di Amazon e Twitter è aumentata dall’ultimo sondaggio YouGov/CGO, mentre Zoom ha mostrato un aumento della sua reputazione, dal 35% che dichiara di diffidare della piattaforma al 26%. La sfiducia nei confronti dei media e della tecnologia è condivisa da molti dati demografici, ma mentre il governo indaga e esamina queste piattaforme, c’è poco accordo su come affrontare la diffusione della disinformazione e della polarizzazione.

[CREDIT PHOTO: ITALY PHOTO PRESS]

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