Snowpiercer, recensione della serie Netflix completamente diversa dal film
25/05/2020 di Thomas Cardinali
Ormai la serie di Snowpiercer era stata annunciata da diversi anni e finalmente è stata prodotta da TNT, che la distribuisce da oggi in tutto il mondo su Netflix. Da oggi, 25 maggio, troverete disponibili i primi due episodi, poi via via un episodio a settimana ogni lunedì fino ad arrivare al decimo. Noi abbiamo avuto la fortuna di vedere in anteprima i primi cinque e ci siamo fatti un’idea su questo attesissimo prodotto.
Snowpiercer è il treno su cui vivono 3000 persone divise in 1001 vagoni. Sono quel che resta dell’umanità dopo che un esperimento per risolvere il riscaldamento globale ha congelato il pianeta rendendolo inabitabile. Il misterioso Mr. Wilford ha costruito questo treno con i ricchi finanziamenti delle famiglie di prima classe e ora una locomotiva perpetua continua a farlo muovere permettendo agli ultimi umani di sopravvivere.
Snowpiercer, perché c’entra poco con il film del 2013
Iniziamo col dirvi che se avete adorato come chi vi scrive il film del 2013 potreste rimanere in un primo momento spaesati: Snowpiercer su Netflix è un prodotto molto diverso ed è ambientato 7 anni prima delle vicende del film. La storia non si svolge principalmente nel Fondo dove si trovano i reietti che non hanno pagato il biglietto e vivono di stenti, ma bensì lungo tutto il treno mostrandoci tutte le varie zone dello Snowpiercer in cui un detective dovrà far luce su degli efferati delitti in quello che è a tutti gli effetti un crime.
Una storia dunque differente, con un taglio decisamente interessante dato che la Melanie Cavill interpretata da Jennifer Connelly per risolvere un’efferata serie di delitti si appella all’unico detective sui 3000 uomini sopravvissuti, Andrew Layton del Fondo. Daveed Diggs è dunque insieme all’affascinante voce dello Snowpiercer il vero protagonista del film, come lo era stato Chris Evans nel film diretto da Bong Joon-Ho, quest’anno vincitore dell’Oscar con Parasite.
Dunque, almeno in queste prime 5 puntate tutto ruota attorno alle indagini di questi brutali delitti, in cui le vittime sono uomini di terza classe a cui sono stati amputati braccia, gambe e organi riproduttivi. Naturalmente il nostro detective risolverà il caso brillantemente, ma questo non farà altro che aprire probabilmente la story line principale che riguarda la vera identità di Mr. Wilford e la voglia di rivolta del Fondo che sarà approfondita a partire dall’episodio sei.
Snowpiercer, al giro di boa la serie è promossa con riserva
Molti hanno criticato l’idea di questa serie, che ha avuto una gestazione alquanto travagliata, dato che il regista Scott Derrickson ha abbandonato dopo il pilot per divergenze con il nuovo showrunner Graeme Mason. La serie scorre con un buon ritmo ed è anche ben recitata dagli attori, con uno stile molto asciutto dal punto di vista della regia. I colpi di scena sono pochi in queste prime 5 puntate, ma siamo certi che qualcosa potrebbe cambiare proprio dopo il quinto che ha rappresentato una svolta.
A metà percorso dunque ci sentiamo di promuovere con riserva Snowpiercer e vi invitiamo a seguire questa nuova versione, in cui quel che resta dell’umanità in pratica vive un lockdown perpetuo dentro un treno. Certo, la tempistica d’uscita è singolare visto che da pochi giorni siamo tutti di nuovo liberi di uscire di casa.