Sparatoria di Trieste, il sindaco Dipiazza: «I poliziotti si devono rendere conto che siamo in guerra»
04/10/2019 di Redazione
Sono istanti concitati quelli che stanno seguendo la sparatoria di Trieste, nella quale sono morti due poliziotti all’interno della Questura. Il sindaco Trieste Roberto Dipiazza, tuttavia, non ha lesinato toni forti: «I poliziotti devono rendersi conto che siamo in guerra, c’è questa gentaglia in giro e dobbiamo aumentare le risorse a disposizione». Le sue dichiarazioni sono state raccolte dall’emittente locale Telequattro.
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Sindaco Trieste, dopo la sparatoria: «Ormai siamo in guerra»
Il primo cittadino di Forza Italia, eletto il 20 giugno del 2016, ha affermato che la conferma della morte dei due agenti è stata data dal viceprefetto di Trieste che gli ha confermato il decesso dei due ragazzi di trent’anni che erano in servizio. «Ho deciso – ha detto il sindaco – di proclamare il lutto cittadino. Io mi trovavo davanti al luogo in cui stava scappando lo sparatore, all’esterno della questura. Poi mi sono allontanato per evitare di dare l’impressione di approfittare del mio ruolo per stare sulla scena del crimine».
L’impressione del sindaco sull’uomo ferito che ha visto cadere a terra davanti ai suoi occhi, con la pistola in mano, è che si trattasse di un uomo che urlava in italiano. Era il probabile autore della sparatoria, che è rimasto ferito a sua volta dopo il tentativo di fuga.